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L'uomo delle stelle

A Venezia arriva Giuseppe Tornatore, regista e sceneggiatore di "Baarìa", pellicola che gli ha richiesto anni e anni di lavorazione. Lo abbiamo incontrato.

Giuseppe Tornatore

02.09.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Venezia – E’ lui il protagonista assoluto del primo giorno del Festival e, allo stesso tempo, uno degli autori nostrani il cui ritorno sugli schermi era atteso con grande fervore da parte di tutti. Il suo kolossal, che per diversi mesi è stato avvolto da grande mistero, è stato finalmente mostrato al pubblico.
Giuseppe Tornatore apre Venezia '66 con “Baarìa”, quello che potremmo definire il suo "kolossal più intimo": un film molto personale e autobiografico. “Pensavo che avrei fatto il film più in là –  dichiara il regista con grande emozione – Nella mia mente lo avrei fatto dopo aver compiuto sessant’anni”. Eppure qualcosa è scattato e ha fatto in modo che il regista cogliesse al volo l’opportunità di riuscire a farsi approvare un progetto da 25 milioni di euro e raccontare la storia di una cittadina. Un’epopea che nel film di Tornatore si snoda dai primi anni del ‘900, fino ai giorni nostri.

Credo sia stato Stendhal a dire: ‘se vuoi raccontare il mondo, racconta il tuo paese'. Quello di Baarìa è un mondo ridotto ai minimi termini. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendoli avanti e indietro per anni, impari che ciò che il mondo non ti avrebbe mai insegnato”.  Eppure Tornatore continua a precisare una cosa: “Questo film non è pensato esclusivamente per un pubblico siciliano. Anzi, è proprio l’esatto opposto. Si tratta di una pellicola rivolta a tutti”.

Per 150 minuti, una ventina di attori professionisti (guidati dal protagonista Francesco Scianna) e un centinaio di volti presi dalla strada vivono sullo schermo. E la vita di questi personaggi oscilla continuamente tra commedia e dramma: “Ho pensato ad un tono da commedia sin dall’inizio della sceneggiatura. Lo spirito del film doveva essere articolato tra ironia e dramma. Secondo una delle più antiche ricette del cinema per fare un buon film si deve riuscire a far ridere e piangere il pubblico allo stesso tempo. Per me l’ironia era un po’ il clima perfetto per raccontare questa storia”.

A tenergli la mano c’è il suo socio e amico fraterno Ennio Morricone, che riempie con la sua musica ogni scena di “Baarìa”: “È una cosa normale che un compositore ami il suo film - dice Morricone - Ma quest’opera la amo con tutto me stesso. L’ho vissuta pienamente. Penso che Baarìa sia proprio uno dei momenti più alti della tecnica, fantasia e poesia di Tornatore”.

Baarìa” sarà distribuito nei cinema dalla Medusa Film a partire dal 25 settembre.

Per saperne di più

Baarìa: la recensione di Film.it

Il trailer del film
Uno sguardo approfondito alla nuova pellicola di Tornatore