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Laurence Fishburne tra scienza e fantascienza

Abbiamo incontrato Morpheus in persona. La nostra intervista esclusiva in occasione dell'uscita di "Contagion"

Laurence Fishburne

07.09.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Bisogna stuzzicarlo un po’ per farlo parlare, altrimenti Laurence Fishburne fornirà risposte molto brevi. Una volta che cominciamo davvero a credere che il tizio a fianco è proprio quel Morpheus lì… allora il gioco è fatto. Ci guadagniamo il suo rispetto e la chiacchierata può cominciare: “I’m Morpheus man! Sono proprio io, quando ci penso mi sento come James Bond!”. Lo incontriamo a Venezia in occasione della presentazione di “Contagion” di Steven Soderbergh (qui la recensione), dove interpreta il Dr. Cheever, l’uomo che coordina la gestione dell’epidemia sul suolo americano. Un esperto di scienza che a un certo punto si trova davanti a una scelta: seguire i suoi sentimenti umani oppure attenersi al protocollo ed evitare che le masse diventino isteriche? “Vi dico una cosa: condivido al cento per cento il comportamento di Cheever, io al posto suo farei la stessa cosa”. Avvertire la moglie dell’imminente pandemia oppure rimanere in silenzio? “Sapete, si può avere ragione… oppure si può essere sposati!” (e qui parte la risata). 

Laurence Fishburne in Contagion

In “Contagion” interpreti un altro ruolo da cervellone. Da afro americano pensi di essere un po’ il pioniere di questo tipo di personaggi?
Be’, di certo è una cosa che non accade spesso. E sono sicuro che il fatto che fossi in “CSI” nei panni di un altro esperto di scienza abbia contribuito a farmi avere il ruolo. Non direi però pioniere, sebbene sia davvero una cosa interessante. La ragione per cui mi sono innamorato della recitazione è perché come attore potevo essere ogni cosa: intellettuale, criminale… presidente!

E cosa preferisci interpretare tra un gangster e un intellettuale?

Scelgo la seconda opzione, a meno che il criminale non sia un personaggio davvero intelligente.

Qual è il tuo rapporto con la scienza?

Mia madre era una professoressa di scienze, ma non sono mai stato un appassionato. Mi piace però la fantascienza. Mi piacciono i fumetti. Mi hanno chiamato per “Matrix” e ho detto subito sì, e ho fatto lo stesso per “Punto di non ritorno”, che però era soprattutto un horror.

Laurence Fishburne in Matrix

Hollywood nella sua follia ti ha mai chiesto di tornare nei panni di Morpheus in ipotetici sequel o spinoff di “Matrix”?

No, non ho mai sentito nulla a riguardo. Non mi hanno chiamato… ancora.

Quando Steven Soderbergh ti ha chiamato, cosa ti piaceva di più di questo disaster movie senza eroi né cattivi?
Non vedo “Contagion” come un disaster movie. Mi ha attratto il modo in cui questa pandemia scoppia e le reazioni di tutti i personaggi che si impegnano nel fermarla. In particolare sono rimasto folgorato dalla storia di Matt Damon e dal fatto che il suo personaggio perda la moglie immediatamente e come se non bastasse lui sia immune al virus. Un dono, ma anche un colpo di grazia sferrato dalla vita. E poi è fantastico aver assemblato questa squadra di attori: non ci sono più film così. Si facevano solo tanti anni fa, ai vecchi tempi, quando radunavano anche cast, grandi il doppio del nostro, con attori provenienti da tutto il mondo.

Torniamo a parlare del tuo amore per i fumetti. Cosa preferisci i manga o i supereroi?
Sono un fan dei supereroi da quando ero bambino. Adesso ho smesso di comprarli sempre: l’ultima graphic novel che ho letto è "Planet Hulk". Batman e Superman fanno parte della mia infanzia, proprio come Lanterna Verde, I fantastici Quattro e Iron Man, I Vendicatori, Thor e tutti questi eroi della Marvel. Mi piacciono anche i videogiochi: i miei figli adorano gli sparatutto, io meno. Lo faccio già al lavoro, mi avete visto in “Predators”?! Faccio questo mestiere da quaranta anni, ma non sono mai stato un supereroe. Quando è uscito l’ultimo videogame su Batman, l’ho comprato subito: mi ha fatto tornare bambino.

Laurence Fishburne e la moglie Gina Torres a Venezia

Qual è dunque il supereroe che ti piacerebbe interpretare?
Mi sarebbe piaciuto interpretare Doctor Octopus in “Spider-Man 2”. Se faranno un nuovo “X-Men” sarebbe interessante interpretare Apocalypse.  
 
Adesso però interpreti Perry White nel nuovo Superman di Zack Snyder
Non ancora, lavorerò con Zack Snyder la prossima settimana a Chicago. Sarà fantastico, ne sono certo. Sapete perché? Zack Snyder è il regista e lo ha sviluppato con Christopher Nolan e David S. Goyer. Nel cast ci sono anche Michael Shannon, Kevin Costner, Diane Lane, Russell Crowe, Julia Ormond… ci sono tutti! Non credo che saranno tutti con me nei miei giorni di lavoro, ma sono certo che sarà un film fantastico.

A proposito di “Contagion” e di questa nuova apocalisse cinematografica: sei un tipo pessimista fuori dal set?

Al contrario, sono molto ottimista: per quanto questo mondo sembri davvero fottuto, penso ancora che lo si possa cambiare.

"Contagion", in uscita il 9 settembre, è distribuito dalla Warner Bros.

Per saperne di più

Guardate il trailer
Leggete la nostra intervista esclusiva a Matt Damon

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