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Polemica Oscar: l'Academy è razzista?

Se lo chiede la stampa USA: solo 12 anni schiavo è stato nominato tra i film sulla storia dei neri usciti nel 2013

12 anni schiavo - Chiwetel Ejiofor

23.01.2014 - Autore: Marco Triolo
L'Academy è razzista? Una domanda che sorge ogni volta che si percepisce un disequilibrio nelle nomination tra attori bianchi e di colore. Il caso è stato sollevato quest'anno dalla stampa americana, in relazione al fatto che 12 anni schiavo di Steve McQueen ha ottenuto nove nomination, mentre altri film popolari che hanno trattato il tema della lotta per i diritti dei neri, come The Butler, Mandela e Fruitvale Station, sono stati quasi completamente ignorati. È come se ci fosse posto per un solo film sull'esperienza del popolo africano o afro-americano alla volta. The Butler non ha ricevuto alcuna candidatura, nonostante le performance di Forest Whitaker e Oprah Winfrey siano state più volte lodate dalla stampa. Lo stesso è accaduto a Fruitvale Station, storia vera di Oscar Grant III, il ragazzo ucciso da un poliziotto in California nel 2008. Mandela: Long Walk to Freedom è però il caso più clamoroso: ha ottenuto una sola nomination nella categoria “miglior canzone”, e quella canzone è eseguita da un gruppo di soli bianchi, gli U2.

“Sono felice per il cast e la troupe di 12 anni schiavo – ha detto Reginald Hudlin, produttore di Django Unchained che è stato (incredibile a dirsi) il primo produttore di colore a vincere un Oscar per il miglior film – ma vorrei che altri progetti di qualità analoga avessero simile attenzione”. Più aggressiva l'opinione di Shawn Edwards, giornalista afro-americano del Kansas: “Mi sento nauseato – ha detto – Se Naomie Harris di Mandela fosse Jennifer Lawrence, l'OScar avrebbe già il suo nome sopra. È stato un shock e una vera delusione. Se non è accaduto in un anno con così tante opzioni come il 2013, non so quando potrà, è questa la cosa più triste. Continuo a sentire gente dire cose offensive come 'Se 12 anni schiavo non fosse uscito nel 2013, The Butler e Fruitvale avrebbero avuto una possibilità'. Ma perché c'è posto solo per uno?”.

Eppure l'Academy è stata capace, nel corso della sua storia, di svolte anche epocali, come quando assegnò l'Oscar come migliore attrice non protagonista a Hattie McDaniel per Via col vento, in un'epoca (1940) in cui nel sud degli Stati Uniti i neri venivano ancora perseguitati. Oppure nel 1964, quando Sidney Poitier vinse per I gigli del campo, nella stagione delle lotte per i diritti civili dei neri. E poi, non tutti gli attori afro-americani sono d'accordo con le accuse: Octavia Spencer, premio Oscar per The Help e interprete dell'ignorato Fruitvale Station, ritiene che il problema del suo film sia solamente la scarsa campagna pubblicitaria: “Non possono votare per un film che non hanno visto”, sostiene, proprio lei che tra l'altro è una dei pochissimi membri non bianchi dell'Academy.

La questione è proprio la scarsa diversificazione dell'Academy: la maggior parte dei membri sono anziani e bianchi. Prima o poi, comunque, ci dovrà essere per forza un ricambio, e allora le cose dovrebbero cambiare.

Fonte: The Hollywood Reporter