Festival di Roma 2013
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Festival di Roma 2013: l'Italia si racconta

Da Giovanni Veronesi a Davide Ferrario, ecco i film italiani a Roma

L'ultima ruota del carro - Alessandra Mastronardi, Elio Germano

07.11.2013 - Autore: Marco Triolo
Quella del 2013 sarà un'annata molto ricca per il cinema italiano al Festival di Roma (qui il programma). La rassegna ha infatti selezionato ben tre film italiani per il concorso e due fuori concorso. Tra questi ultimi, c'è naturalmente il film di apertura della manifestazione, L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi.



Il cast di tutto rispetto de L'ultima ruota del carro – Sergio Rubini, Alessandro Haber, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi – è guidato da Elio Germano nei panni di Ernesto, un autista di camion che rappresenta l'uomo comune, attraverso il cui sguardo Veronesi osserva e racconta quarant'anni di storia italiana. Dalla TV in bianco e nero degli anni Sessanta, ai cupi anni Settanta del terrorismo, agli anni Ottanta e Novanta degli yuppie e di Berlusconi. “Tra scandali e malaffare, speranze e delusioni, burrasche e schiarite, riuscirà a schivare gli ostacoli più insidiosi restando fedele alla famiglia, agli amici e ai propri ideali”. “Sono fortunato che finora mi siano stati sempre proposti ruoli molto belli e complessi – ha dichiarato Germano a Panorama -  Mi sento anche un certo onere sulle spalle: spero di riuscire a restituire quello che emana il vero Ernesto, in tutta la sua complessità”.

Davide Ferrario, regista di Dopo mezzanotte, porta invece fuori concorso il suo nuovo film, La luna su Torino, storia incentrata sulla convivenza fra tre personaggi in una casa torinese, legata però al tema portante della “vita sul quarantacinquesimo parallelo”. Si tratta del parallelo che attraversa non solo Torino, ma gran parte della pianura padana, “a metà strada tra il polo e l'equatore”. Un concetto che Ferrario insegue da tempo e che finalmente ha potuto mettere su pellicola.



In concorso troviamo opere altrettanto interessanti: prima di tutto I corpi estranei, opera seconda di Mirko Locatelli (dopo Il primo giorno d'inverno), che mette al centro Filippo Timi nei panni di un padre milanese alle prese con un figlio affetto da tumore al cervello. L'uomo farà la conoscenza di Jaber, un ragazzo arabo che assiste un amico malato, e conoscerà così la speranza nel dolore più terribile, grazie alla forza di un legame d'amicizia.

Take Five di Guido Lombardi (Là-bas – Educazione criminale), anch'esso opera seconda, racconta invece di una rapina organizzata a Napoli da cinque uomini che vivono da sempre ai margini della legalità. Carmine (Carmine Paternoster), operaio delle fogne con il vizio del gioco, raduna un ladro, un ex galeotto, un pugile e un fotografo e rapinatore di professione per un colpo dalle premesse geniali.

Incentrato ancora su un camionista, Tir è invece l'esordio al cinema di finzione del documentarista Alberto Fasulo, già autore di Rumore bianco. Il film, una co-produzione italo-croata, segue l'autista di tir ed ex professore Branko (interpretato dallo sloveno Branko Zavrsan), mentre percorre il Corridoio 5, arteria che collega Lisbona e Kiev.



Un discorso a parte merita infine Romeo and Juliet di Carlo Carlei. Co-produzione fra Italia, Gran Bretagna e Svizzera girata a Mantova, Verona e Roma, il film è l'ennesima trasposizione di lusso del dramma scritto da William Shakespeare. L'ambientazione è quella classica della Verona rinascimentale, il cast è notevole: tra gli altri, vedremo Douglas Booth e Hailee Steinfeld nei panni dei due amanti, Damian Lewis di Homeland in quelli di Capuleti e Paul Giamatti nel ruolo di Frate Lorenzo. E poi Kodi Smit-McPhee, Stellan Skarsgard, Natascha McElhone e Laura Morante. Qui potete leggere la nostra recensione del film.