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Justice League: la recensione del blockbuster DC Comics

Si rivela debole e sbilanciato il film sul nuovo superteam guidato da Batman e Wonder Woman. Una costruzione dalle fondamenta da rinforzare

15.11.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
È dal 1960 che la Justice League of America viene utilizzata come incubatore di nuovi personaggi su cui sondare il gradimento del pubblico e, per quanto negli anni il supergruppo della DC Comics abbia acquistato un maggior peso proprio, il concetto alla base del Justice League di Zack Snyder (e in parte di Joss Whedon, che appare ufficialmente solo come co-sceneggiatore) non è poi tanto distante da quello.

Purtroppo il passaggio al mezzo cinematografico comportava alcuni rischi - calcolati - e alcune trappole, nelle quali il nostro supergruppo di creativi sembra esser incappato.



La necessità di presentare il nuovo Flash/Barry Allen di Ezra Miller e il Cyborg/Victor Stone di Ray Fisher comandano, e in fondo sono i due personaggi la cui caratterizzazione funziona meglio, per la leggerezza naive del primo (cui si perdona anche il solito eccesso di slow motion e alla cui passione per Stephen King e per gli Snack si devono le battute migliori del film) e per il tormentato conflitto interiore del secondo (pur se risolto molto rapidamente e ripetutamente affidato a problemi di upgrade del sistema operativo che nemmeno Windows 95!). E l'universo DC procede… con un Batman di default e una Wonder Woman che si conferma migliore come 'spalla' che come protagonista, e con la coppia di 'fenomen-ormoni' fatti divinità composta da Henry Cavill e l'Aquaman/Jason Momoa per la gioia del pubblico soprattutto femminile.

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In questo senso, è interessante l'accenno ai New Gods di Nuova Genesi e Apokolips e alle Lanterne Verdi che ritroveremo - probabilmente - nel prossimo capitolo, oltre al Deathstroke che si scontrerà con il The Batman di Matt Reeves e alla sua Injustice Gang o Legion of Doom. Ma sono spunti, possibilità, ennesimi soggetti da sviluppare in futuro che, per quanto interessanti non sembrano fare il bene della vicenda raccontata.



Che resta confusa, affrettata nella sua evoluzione e troppo legata all'imprescindibile schema di presentazione dei nuovi personaggi. Un dazio che sembra ormai diventato più un escamotage narrativo da giocarsi per supplire ad altre carenze. Che affossano la sceneggiatura, costellata di 'buchi', a partire dalla premessa iniziale sulle conseguenze della scomparsa dell'Uomo d'Acciaio fino alle dinamiche che riguardano Steppenwolf e i suoi Parademoni. Qualcosa di più che semplici dettagli, ahinoi, che nemmeno il migliore degli universi a venire potrà sanare. Figurarsi questo… Nel quale rischiamo di ritrovare gli stessi difetti anche nei successivi episodi (che già annunciano e/o progettano i vari Suicide Squad 2, Justice League Dark, Flashpoint, Batgirl, Gotham City Sirens, Black Adam, Nightwing, Joker e Harley Quinn).


Justice League, al cinema dal 16 novembre, è distribuito da Warner Bros.