Festiva di Cannes 2018
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Cate Blanchett presidente a Cannes: "Sogno più donne al Festival, ma premieremo il film più memorabile"

L'attrice australiana presenta la sua giuria e afferma: "Non premieremo il gender ma la qualità dei film"

08.05.2018 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
"Vorrei vedere più film girati da donne in Concorso a Cannes? Certo che sì. Me ne aspetto di più in futuro? Questo lo spero tanto"Cate Blanchett, presidente di giuria del 71° Festival di Cannes, fa il punto sul momento cinematografico in corso e sulla nuova edizione del Festival sulla Croisette che quest'anno, come la scorsa edizione, presenta in concorso tre lungometraggi diretti da donne. 

Cannes: guarda i film in Concorso

Secondo l'attrice australiana, però, non si tratta di una questione di gender, ma di quella qualità che pochi film portano con sé: rimanere scolpiti nella memoria cinematografica. "La Palma d'oro va a un film che contiene tutto: premiamo le performance, il regista, la fotografia e la scenografia di quel film. E premiamo soprattutto qualcosa che non duri solo durante il periodo del festival, ma che sia invece in grado di restare nella memoria". 

BLANCHETT: "NON PREMIAMO IL GENDER"

La Blanchett continua: "Questo è un festival fantastico, un evento glamour e allegro. Non è di certo un festival politico. Però è interessante notare che fare arte non significa creare armonia. In questa giuria non saremo sempre d'accordo. Anche perché ammettiamolo: sarebbe terribilmete noioso, no? (...) Abbiamo alcuni film diretti da donne in concorso, ma alla fine li giudicheremo non in base alla persona ma solo alla qualità". A quel punto qualcuno le chiede di Jean-Luc Godard, maestro del cinema francese che torna in Concorso a Cannes con il suo nuovo film intitolato Le livre d'image: "A volte devi cercare di dimenticare il nome della persona che presenta il suo film. Dunque chissà come vivrò questo suo nuovo lavoro. Di certo Godard sarà per sempre riconosciuto come maestro, e questo grazie al suo lavoro. A prescindere dal fatto di vincere o meno la Palma d'oro". 

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"Non vedo i film solo perché hanno vinto un premio - afferma l'attrice - da artista sono interessata al dialogo e al passaparola. Mi interessano le persone. Lo so, è buffo pronunciare queste parole da presidente della giuria. Ma lo ripeto: mi interessa di più che i film possano creare un dialogo". Naturalmente le considerazioni sul #MeToo arrivano puntualissime e la presidente di giuria esprime un augurio: "E' un momento molto importante ma il cambiamento non avviene nel giro di una notte. Deve accadere attraverso azioni specifiche. Il modo in cui noi facciamo il nostro lavoro può certamente cambiare la nostra industria, l'augurio però è che succeda anche nel resto del mercato, non solo nel cinema". 

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