Festiva di Cannes 2017
NOTIZIE

Sicilian Ghost Story: la favola nera dei due giovani innamorati - Recensione

Il duo di Salvo torna alla Semaine de la Critique di Cannes con un film di mafia, di omaggio e di speranza, che rischia di confondere più che emozionare.

18.05.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Avevano bene in mente da dove partire, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, come anche il messaggio da trasmettere e i temi da toccare. Questo emerge evidente dal loro nuovo Sicilian Ghost Story, film che ha avuto l'onore di aprire la prestigiosa Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2017, ma che potrebbe avere qualche difficoltà nell'arrivare al pubblico. Anche quello che aveva amato il loro precedente e premiato Salvo.



La favola che volevano raccontare "in una Sicilia mai esplorata" si intreccia con l'encomiabile intenzione di ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino rapito dai corleonesi di Brusca e ucciso in maniera barbara dopo 779 giorni di prigionia, e forse con troppe altre idee… L'impressione è infatti quella di assistere a più di un film insieme. Non per la durata, quanto per l'alternarsi di personaggi, realtà e linee narrative tra le quali si fatica a divincolarsi.

Al film non si può certo imputare la mancanza di una coerenza di fondo, semmai l'aver gestito in maniera difforme la mole di spunti e fascinazioni, anche stilistiche, scelti per il racconto di questi moderni e tormentati Romeo e Giulietta. Uniti dalla capacità di sognare e di credere, divisi dalle difficoltà di un ruolo che senza dubbio favorisce il giovane Gaetano Fernandez (molto convincente nel suo percorso e nel suo sdoppiamento) rispetto alla compagna Julia Jedlikowska.



Onirico nel suo forzare la connessione tra i due innamorati lontani, duro nel riportarci a una realtà messa in scena - seppur in maniera ellittica - con cognizione di causa, eccessivamente indulgente con se stesso e con i mezzi scelti per raggiungere i propri obiettivi. Ad esempio una certa sospensione, a rischio indeterminatezza, i numerosi rimandi visivi e naturalistici, con l'acqua elemento cardine a ritornare e a legare i destini di Luna e Giuseppe, fino all'ultima scena. Quasi liberatoria, purtroppo, e fin troppo rassicurante per un film che, nel succedersi delle sue conclusioni, lascia lo spettatore con molte riflessioni e con la speranza di ritrovare i due registi fedeli al 'Non saremo confusi per sempre' di Marco Mancassola (titolo del volume che contiene il racconto al quale i due si sono liberamente ispirati) nel loro prossimo progetto.

Sicilian Ghost Story, in sala dal 18 maggio 2016, è distribuito da BIM