Festiva di Cannes 2015
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Emily Blunt "dura" in Sicario: "Le vere donne d'azione? Guardano Downton Abbey"

L'attrice a Cannes nell'action thriller di Denis Villeneuve: "Non basta impugnare una pistola per essere definita donna dura"

Sicario - Benicio Del Toro, Emily Blunt e Josh Brolin a Cannes

19.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
Sguardo da dura, pistola sempre con il colpo in canna e nessuna esitazione quando si tratta di sferrare un pugno in faccia a un uomo. Ancora una volta Emily Blunt è una donna d'azione cinematografica: succede in Sicario, appena passato in Concorso al Festival di Cannes. L'attrice inglese però ci tiene a precisare: "Dicono che interpreto ruoli da dura, ma io non li vedo così. Non puoi essere catalogata come 'dura' solo perché impugni una pistola. In realtà credo che le donne forti siano dappertutto. E non sono così rare".


FOTO: IL FASCINO DI EMILY BLUNT IN DIECI RUOLI

Ancora una volta a Cannes si parla del "Festival delle donne" o, nella dialettica hollywoodiana, di "progetti coraggiosi" per aver messo una donna in prima linea in un ruolo che normalmente sarebbe stato interpretato da un uomo. A quel punto interviene il regista Denis Villeneuve: "Definirli progetti coraggiosi è ridicolo. Però lo sceneggiatore era preoccupato che il film non sarebbe stato vendibile proprio perché mette una donna in prima linea. Più volte ci sono state discussioni e proposte di cambiare il sesso del protagonista. Non lo avrei mai fatto".

Sullo schermo la Blunt interpreta un'agente SWAT reclutata da una squadra di forze speciali capitanata da Josh Brolin per dichiarare guerra a un cartello della droga. Tornando al concetto di "donna forte", la Blunt aggiusta il tiro: "Non la vedo così, anzi non ho mai pensato di interpretarla in modo mascolino. Piuttosto è una donna che cerca con grande difficoltà di tenere testa a tutti in un ambiente dominato dagli uomini". L'attrice ci tiene a precisare che queste donne d'azione "sono più reali che mai". "Ho parlato con vere agenti SWAT per prepararmi al ruolo e ho capito cosa vuol dire essere un'agente donna e gli effetti che il loro lavoro ha sulle relazioni personali. E la loro voglia di tornare a casa, staccare la spina e condurre una vita normale, perfino guardando roba come Dowton Abbey!".  


Denis Villeneuve sul set di Sicario.

Villeneuve, futuro regista di Blade Runner 2, definisce Sicario il suo film più riuscito: "Mi interessava raccontare una storia girata al confine tra Messico e USA. Sappiamo tutti che è una zona di violenza. E da abitante dell'America Settentrionale, so che in parte anche io ne sono responsabile. Quella violenza è orribile, ma non parlarne è anche peggio. Questo è il mio compito da regista: penso che Sicario non sia un film sul Messico, ma un film sull'America e le sue responsabilità".

A quel punto interviene Benicio Del Toro, veterano di storie analoghe viste sul grande schermo. "Ho fatto tanti film ambientati in quella zona e sono molto preoccupato per quello che accade. Questa volta però credo di aver interpretato un personaggio che non avevo mai fatto prima. Mi vedrete pieno di rabbia e alla ricerca di vendetta". Violenza, torture e morti orribili. Tutto pur di ostacolare i cartelli della droga. Il fine giustifica i mezzi? Risponde Villeneuve: "Mi interessava sollevare delle questioni interessanti evitando di dare risposte. Questa era la domanda definitiva".


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Le pistole sparano, i corpi cadono a terra e il sangue scorre: "Il film è molto oscuro - dice la Blunt - ma paradossalmente il set è stato molto divertente". Le fa eco il regista, che scherzando sottolinea il pieno processo collaborativo tra gli attori: "Non era un set, era un asilo!".

Sicario sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.

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