Biennale Venezia 2014
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La fine di Pasolini a Venezia grazie a Ferrara

L'italoamericano Abel torna al Lido per celebrare un Genio nazionale

24.08.2014 - Autore: Mattia Pasquini
"È stato un tale gigante!" commenta lapidario Willem Dafoe chiamato a interpretare Pier Paolo Pasolini nel film omonimo di Abel Ferrara presentato in Concorso alla 71. Mostra Internazionale di Cinema di Venezia tra il 27 agosto e il 6 settembre 2014. "Abbiamo incontrato persone che hanno conosciuto Pasolini, che non volevamo tradire - continua l'attore (che molti gia' vedono favorito alla Coppa Volpi), fornendo le direttrici di quel che vedremo sugli schermi del lido (e in sala a partire dal 25 settembre). - Vorremmo onorare la sua memoria, senza paralizzarci, dobbiamo considerare l’uomo e le sue azioni, per evitare qualsiasi tentazione nel fare delle lodi eccessive, evitare la propaganda".



Tutto porta alla notte tra l'1 e il 2 novembre 1975, quando Pasolini venne ucciso all'Idroscalo di Ostia, a Roma. Ma prima ci aspetta quello che lo stesso regista definisce "un viaggio intimo e artistico" nell'Universo di un intellettuale unico - per caratura, lucidita' e visione - della nostra storia; una delle perdite piu' grandi che la cultura italiana nel suo complesso (non solo letterario o artistico) abbia registrato negli anni… Non di certo l'ennesima indagine, o ricostruzione, come ha appurato - dopo il "J'Accuse" lanciato dalle pagine di un noto settimanale - la stessa Procura di Roma prima di convocare il regista su sollecito dell'avvocato di Guido Mazzon, cugino della vittima, ancora in cerca di giustizia.

"Questo è un film, non un’indagine. Non me ne frega niente di chi l’ha ammazzato e come. Io mi occupo della tragedia, di quello che abbiamo perduto. Pasolini è morto a 53 anni, avrebbe potuto continuare a dire e a fare tantissimo. Molti suoi contemporanei sono ancora qui" e' la risposta di Ferrara, che sottolinea la commistione di fatti reali e rilettura personale alla base del progetto. "Pasolini e' stato una stella, una pietra miliare, una fonte di ispirazione, - continua - abbiamo voluto raccontare la sua vita e il suo lavoro dalla prospettiva della nostra immaginazione per avvicinarci alla sua".

Chi l'ha gia' visto assicura che sara' un tuffo al cuore per tutti colori che lo conoscevano e per i quali le location scelte significano ancora qualcosa… Dalla Stazione Termini alla trattoria Al Biondo Tevere, sulla via Ostiense, per l'ultimo incontro con il Pelosi, fino all'Alfa Romeo GT Junior che lo avvicino' alla fine. E soprattutto le sue passioni, il calcio, il ristorante Pommidoro dove andava con Elsa Morante, , Alberto Moravia e Laura Betti; e l'abituale lettura dei giornali come le conversazioni con la madre Susanna Colussi… tutti elementi della sceneggiatura scritta con Maurizio Braucci nella quale il regista del Bronx ha voluto inserire (e girare) anche scene tratte da incompiuti di PPP come Petrolio e Porno-Teo Kolossal (fiaba scritta per Toto' che avrebbe dovuto interpretare Eduardo De Filippo.



Il grande attore napoletano avrebbe dovuto essere il Re Magio Epifanio nel suo inseguimento alla Stella Cometa e avere al suo fianco Ninetto Davoli nei panni del servetto Nunzio, angelo custode travestito. Ma oggi Davoli - scelto anche come consulente da Ferrara - vestira' i panni dello stesso Eduardo, in un piccolo cameo imprescindibile per un film cosi' affettuoso nei confronti dell'amico di sempre e sempre ricordato. A interpretare lui, in un curioso corto circuito, nella finzione scenica sara' Riccardo Scamarcio, che completa un cast formato da Valerio Mastandrea (come Nico Baldini, cugino e biografo), Damiano Tamilia (Pino Pelosi), Francesco Siciliano, Adriana Asti (Susanna Colussi), Graziella Chiarcossi (cugina di Pasolini e moglie di Vincenzo Cerami, suo grande amico) e Maria de Medeiros (Laura Betti).

La coproduzione italo-franco-belga (ma girata in inglese, italiano e francese) e' l'ennesima occasione che ha Abel Ferrara per tornare al Lido, dopo il noir Fratelli (1996), Mary (Premio speciale della Giuria nel 2005), Napoli, Napoli, Napoli (2009) e il controverso 4:44 Last Day on Earth (2011). Film non sempre amati dalla critica; ma Ferrara non cerca i plausi, come il friulano che ha scelto di raccontare e che diceva di se': "Con la vita che faccio io pago un prezzo… È come uno che scende all’inferno. Ma quando torno – se torno – ho visto altre cose, più cose". "Il grande cinema italiano nato dopo la II guerra Mondiale e' finito con la morte di Pasolini - dice Ferrara in un estremo slancio d'amore. - Quella e' stata un'epoca straordinaria, con maestri come Fellini Rossellini, De Sica, che lavoravano tutti insieme qui a Roma". Una epoca che ricorda, avendola vissuta dall'altra parte dell'Oceano ("Allora non c'erano ancora Al Pacino o De Niro in cui identificarci; per noi ragazzini italo americani gli eroi erano Belmondo, Delon ma anche Ninetto Davoli e Franco Citti, i suoi attori") e che ora fara' rivivere al pubblico del Festival e italiano.

Pasolini, in uscita il 25 settembre, è distribuito da Europictures

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