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Dafoe, Ferrara e il mito Pasolini

L’attore e il regista tornano a lavorare insieme per un progetto affascinante e unico sulla figura del nostro Pier Paolo Pasolini.

Dafoe È Pasolini per Ferrara<br>

09.07.2013 - Autore: Mattia Pasquini
E’ quasi un peccato che di un intellettuale come pochi la nostra storia contemporanea ne ha visti continuino a trasmettersi le immagini che ne ricordano soprattutto la morte. Negli omaggi (splendido quello di Nanni Moretti, in Caro Diario sul luogo dell’omicidio, citato nei loro film anche da Citti e altri) e nell’indagine, più o meno documentale, di Giordana (Pasolini, un delitto italiano), Betti e Costella (Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno) o Roberta Torre (La notte quando è morto Pasolini).

Pochi a spingersi oltre (Aurelio Grimaldi e Giuseppe Bertolucci su tutti), e pochissimi gli stranieri. Fino ad oggi.
E’ Abel Ferrara a promettere una biografia di Pier Paolo Pasolini come ne non abbiamo mai viste, che parta dall’analisi dell’ultimo giorno del poeta – e regista e scrittore e giornalista e attore e paroliere e sceneggiatore – per rileggerne la vita in una serie di immagini, di fantasia e di repertorio, e attraverso i suoi progetti, realizzati e non.

Convinto che si sia “di certo trattato di un'esecuzione”, per il regista de Il cattivo tenente si realizza un sogno, quello di raccontare una figura tanto ammirata; “uno spirito libero”, indipendente e coraggioso, che qualcuno voleva mettere a tacere. Questo si evince dalla sinossi ad oggi disponibile, nella quale gli accenni a minacce e ai rischi per l’incolumità del letterato sono evidenti, soprattutto per le sue denunce del “governo di marionette" della Democrazia Cristiana.
Prodotto da ARTE, canale franco tedesco, insieme a Wallimage, la Capricci Films e Urania Pictures, il progetto ("una specie di Rashomon che incontra All That Jazz", nelle parole del regista statunitense) dovrebbe iniziare a breve le riprese.

Un approccio deciso e non convenzionale, si spera, ma non poteva essere altrimenti considerato il forte anticonformismo che caratterizza tanto la carriera (e la vita) del regista di New York quanto quella del bolognese, romano di adozione.
Un film che partirà subito dopo che Ferrara avrà concluso il suo Welcome To New York – ispirato allo scandalo Strauss-Kahn – e che vedrà riformarsi la coppia di ‘4:44 Last Day On Earth’, ‘Go Go Tales’ e ‘New Rose Hotel’ grazie alla partecipazione di Willem Dafoe, scelto per interpretare PPP anche per la sua grande conoscenza dell’Italia e dell’italiano e sposato con la nostra Giada Colagrande.