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Transcendence - La nostra recensione

Delude la genesi ai tempi del cyberspazio - ecologico, si intende - messa in scena dal duo Pfister-Depp.

Johnny Depp in Transcendence

18.04.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Wally Pfister non e' certo il primo, ma era un po' che non assistevamo di nuovo agli effetti del desiderio di dirigere un lungometraggio proprio da parte di un direttore della fotografia. Affermato, si intende, che' il nostro aveva avuto per le mani praticamente tutto Christopher Nolan (da Memento a Inception e i vari Batman). Ma l'esordio e' anche alla sceneggiatura, in questo caso, e in qualche modo si sente…

Il gioco di parole sara' trito e ritrito (ci scusiamo per la poca originalita'), ma davvero si tratta di un esordio niente affatto trascendentale purtroppo. Come dicevamo, soprattutto a livello di scrittura. Regia e scene, a differenza di altri esordi del genere, non denunciano alcuna particolarita', ne' farebbero pensare ai film succitati, se non conoscessimo il legame esistente, ma davvero lo sforzo di sospensione dell'incredulita' richiesto da Transcendence e' davvero notevole…



Crepuscolare e pedagogico nelle intenzioni, il film non decolla mai. O meglio, non scava. Non crea tensione, ne' empatia, ne' inquietudine, rimanendo un pamphlet techno-ecologico molto forzato e dalle troppe licenze. Una prevedibile denuncia dei rischi della deriva tecnologica (e social) che mostra piu' forza nei suoi messaggi ecologici e, di fatto, una cristologia moderna che - pur meno pubblicizzata e resa evidente dall'estetica scelta - ne fa un film quasi piu' biblico dell'esplicito Noah.

Gli attori non aiutano, Bettany a parte. Sara' che vedere Morgan Freeman nel trailer di Lucy, e poi nel film stesso, negli analoghi panni del vecchio saggio alle prese con esseri umani artificialmente modificati e potenziati finisce col ingenerare una certa confusione. La stessa nella quale non ci aspettavamo di trovare Johnny Depp, cui aguriamo stavolta che il doppiaggio riesca a limare qualche eccesso di caratterizzazione e una certa svogliatezza (apparente, si intende) nella gestione del suo visionario e divino Will Caster.



Sono sue le mosse che seguiamo, ma che anche il film segue. Non sempre in maniera coerente, purtroppo, vista la fretta nel superare determinati empasse narrativi con degli strappi troppo bruschi per essere credbili, o motivati da altrettanto poco realistiche motivazioni incollate sullo schermo. Dalla volonta' infatti di creare una sorta di divinita' tecnologia (annunciazione?) alle prime manifestazioni (miracoli?), capaci di creare (nel verso senso della parola) un esercito di discepoli, la 'rivelazione' prelude a un finale fatto di 'creazione' e della scelta di 'farsi uomo'...

Quel che semmai piu' lo distingue da un filone gia' sviluppato egregiamente da L'esercito delle 12 scimmie e altri (ma non da affini spy e action) e' un interessante sottotesto sui problemi relativi alla privacy. Un tema molto sentito negli Stati Uniti, soprattutto dopo che la 'Guerra al terrorismo' (in qualche modo citata anche qui) ha reso buona parte della popolazione disposta a barattare il proprio privato con una supposta sicurezza.


Transcendence e' distribuito in Italia da 01 Distribution, a partire dal 17 aprile 2014.