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The Water Diviner - La nostra recensione

Ricco, anche troppo e non solo di emozioni, il film d'esordio di Russell Crowe

10.01.2015 - Autore: Mattia Pasquini
Quasi un quarto di secolo di carriera e una quarantina di film interpretati, spesso da protagonista assoluto e per registi contemporanei tra i piu' importanti (da Ridley Scott a Michael Mann, da Ron Howard a Peter Weir), non hanno impedito a Russell Crowe di 'macchiarsi' del piu' classico e stereotipato dei difetti di un regista esordiente: la voglia di strafare. Ravvicinato nell'uscita - e nell'analisi del lato umano e 'superstite' della guerra - all'Unbroken di Angelina Jolie, questo The Water Diviner e' davvero un film a immagine e somiglianza del suo regista, qui anche protagonista.



Massiccio e dallo sguardo rassicurante, portatore di buoni sentimenti e di messaggi ecumenici e universali, il caro Russell - e con lui la sua opera - ci racconta di un genitore straziato, un uomo semplice, isolato nel nulla australiano, quasi rassegnato alla perdita dei figli, partiti volontari per la Grande Guerra e coinvolti nella celebre battaglia di Gallipoli del 1915. Ma questo incipit viene presto superato dal succedersi di eventi di segno talmente diverso da richiedere ampie trattazioni nel viaggio solitario fino alla lontana - anche solo culturalmente - Istanbul, nel cuore dell'Impero ottomano falcidiato dagli interessi occidentali, e nello scontro con i propri pregiudizi e ignoranze e l'incontro con il diverso, ma uguale, musulmano.

Gli uomini, una volta di piu', parlano una lingua comune e hanno terreni comuni dove incontrarsi, e passano dal cuore. E forse su questa trama avrebbe dovuto insistere il neoregista, o cercare di esercitare un controllo maggiore sulla sceneggiatura di Andrew Knight (tratta dal romanzo del cosceneggiatore Andrew Anastasios), visto che la debolezza del racconto e' proprio nel suo tentativo di farsi epopea, di emozionare il pubblico con scene di azione e belliche prevedibili e - in sostanza - superflue, almeno per come ci vengono mostrate.



Per quanto le scene migliori le ottenga quando l'inquadratura si amplia e spazia (affascinanti la tempesta di sabbia rossa e le riprese della Moschea Blu, ma la mano del Premio Oscar alla fotografia Andrew Lesnie ha il suo peso), resta piu' interessante il viaggio in se', la scoperta del mondo da parte di Joshua Connor, contadino armato di naiveté e comprensione, buon selvaggio - lui - in una parte del mondo vista con superiorita' dai propri 'simili'. Tra perdono, accettazione, autodeterminazione, tradizione e indipendenza culturale gli spunti non mancano, anche se il rischio di perdere di vista le tante sottotrame e possibilita' pedagogiche - affidate piu' alla sensibilita' del pubblico - cresce con l'incedere della ricerca, che finisce con l'esser troppo 'reale'.

Purtroppo l'ambizione e l'incapacita' di asciugarlo ne fanno un film infinito ma non epico, ne' romantico o allegorico, a tratti didascalico e insistito (soprattutto nel montaggio di certe anticipazioni e rimandi), seppure infarcito di momenti promettenti e cambi di direzione. Troppo netti a volte, come nel passaggio dalla ricerca al salvataggio, alla fuga, alla scoperta, alla riconquista… Troppi film in uno, come in un cocktail che punti a soddisfare troppi palati.



Vale la pena vederlo, comunque, per quanto stereotipato, proprio per il suo porsi come melodramma interculturale, per il suo sottolineare la difesa dell'essere se', pur se incompreso, e l'indifendibilita' di qualsiasi guerra o di indottrinamenti che puntino a far prevalere valori 'sociali' ("dio, re e patria") sugli 'umani' ("essere uomini"). E per quanto la fascinazione per Le mille e una notte continuamente citato, fa piacere - soprattutto di recente - veder ribadito il valore della differenza e la ricchezza e la magnificenza della cultura musulmana, al di la' di stereotipi e strumentalizzazioni, soprattutto se affiancata da un utile memento sulla grettezza di certi preti cattolici…


The Water Diviner, in uscita l'8 gennaio 2015, e' distribuito da Eagle Pictures

Per saperne di piu'
Il trailer del film