NOTIZIE

The New Pope, torna il papa messianico di Jude Law e Sorrentino (Recensione)

Presentate a Venezia le puntate 2 e 7 del seguito di The Young Pope

The New Pope

01.09.2019 - Autore: Marco Triolo
Una delle grandi domande, nei giorni precedenti la Mostra di Venezia, riguardava il sequel di The Young PopeThe New Pope, e faceva più o meno così: “Perché proiettare gli episodi 2 e 7?”. Una scelta, quella di Paolo Sorrentino, che sembrava quasi una risposta ironica a quella di Nicolas Winding Refn, che a Cannes aveva presentato gli episodi 3 e 4 della sua Too Old to Die Young.
 
E invece, come volevasi dimostrare, una ragione c'è eccome. I due episodi sono totalmente incentrati sui due protagonisti della stagione. Fate attenzione, perché qualche spoiler da qui in avanti lo troverete...

 
Nell'episodio 2 entra in scena Sir John Brannox, alias Giovanni Paolo III, il “nuovo papa” interpretato da John Malkovich. L'episodio 7 è interamente dedicato, al contrario, al Lenny Belardo / Pio XIII di Jude Law. Che, al termine della prima stagione, avevamo visto crollare per un malore mentre arringava la folla di Piazza San Pietro. Qui lo ritroviamo in un coma apparentemente irreversibile, da cui però si risveglia proprio nel settimo episodio.
 
Due puntate molto diverse tra loro. Da un lato una sorta di lento thriller politico di negoziazione, che scava nel passato tragico di un uomo traumatizzato, fragile eppure carismatico come Brannox. Questi vive in una villa nella campagna inglese insieme ai due genitori vecchi e malati. È un cardinale praticamente in pensione che, dai suoi sottoposti, si fa chiamare Sir e veste “in borghese”. Ma viene richiamato all'azione da Voiello (Silvio Orlando) e gli altri cardinali per sostituire il papa uscente.
 
La puntata dedicata a Belardo è, invece, una lunga convalescenza, durante la quale Lenny, rifugiatosi a Venezia nella villa del suo medico (Ulrich Thomsen), ritrova se stesso e pianifica il suo rientro. Allo stesso tempo è costretto a confutare le teorie messianiche che lo vorrebbero nuova incarnazione di Cristo (dopo tutto, è “risorto dai morti” e ha, teoricamente, eseguito dei miracoli), per dimostrare di essere solo un uomo, al centro di una serie di strane coincidenze.

 
Il tema che unisce le due puntare sembra essere l'idea di “andare avanti”, di non lasciarsi bloccare dal destino in un circolo vizioso. Per accettare invece ciò che la vita ci dà, nel bene e nel male, farne tesoro ed evolvere.
 
Sorrentino ha anche detto che le coordinate di questa seconda stagione sono due: mentre la prima raccontava il Vaticano dall'interno, questa lo vede dall'esterno, nel suo rapporto con il resto del mondo. E infatti nessuno dei due episodi è ambientato dentro le mura del Vaticano. In secondo luogo, il regista vuole parlare di estremismi e dell'effetto che hanno nelle nostre vite. Si parte ovviamente dall'estremismo di matrice islamista, con un attentato che colpisce San Pietro e danneggia alcune opere d'arte storiche. Ma Sorrentino ha promesso che si parlerà di estremismo in generale.
 
A giudicare da questi due episodi, l'evoluzione di Lenny verso una maggiore empatia nei confronti del prossimo è ancora in atto. Lo vediamo molto meno freddo e sfuggente di prima. Sarà curioso scoprire se questo sia solamente l'ennesimo trucco di magia di Sorrentino o se, una volta tornato al Vaticano, Pio XIII sarà davvero “un nuovo papa”.

 
In definitiva, se avete amato la prima stagione, ritroverete qui gli stessi ingredienti. Miscelati, almeno in questi due episodi, con minore arroganza e qualche sfumatura in più. Nonostante non manchino le cadute di stile – o meglio, il trash volontario – a cui Sorrentino ci ha ormai abituati, c'è talmente tanta carne al fuoco da destare il giusto interesse per uno dei prodotti seriali più indecifrabili degli ultimi anni. Vedremo se il resto della stagione manterrà queste promesse.
 
The New Pope è una co-produzione Wildside, Haut et Court e Mediapro per Sky, HBO e Canal+, e andrà in onda nel 2020.