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The Fighter - La nostra recensione

Il film di David O. Russell, robusto ma nulla più, è stato sicuramente sopravvalutato con le sue sette candidature agli Oscar

The Fighter - Mark Wahlberg

07.03.2011 - Autore: Adriano Ercolani
Dopo aver visto il nuovo lungometraggio diretto da David O. Russell, ispirato alla vera storia del pugile Micky Ward, viene immediatamente il dubbio che i fratelli Weinstein, produttori della pellicola, siano riusciti in qualche modo ad ingabbiare lo spirito scorbutico e la poetica visiva del cineasta. Questo suo nuovo lavoro, infatt,i fin dalle primissime scene sembra essere esplicitamente stato concepito per andare totalmente incontro al piacere del pubblico, e quindi rilanciare la carriera di un regista che era quasi totalmente caduto nel dimenticatoio, ostracizzato dall’establishment hollywoodiano soprattutto a causa del suo carattere poco accondiscendente (eufemismo…).

Amy Adams e Mark Wahlberg in The Fighter

Sia ben chiaro, “The Fighter” è un film costruito con solidità e diretto con mano sicura  - anche se i veri guizzi di regia inventiva Russell li ha dimostrati ben altrove… - ma alla fine più che presentarsi come un film robusto non riesce.
L’elemento che probabilmente si rivela più retorico dell’intera produzione è la sceneggiatura, scritta tra gli altri da quello Scott Silver che in precedenza aveva realizzato lo script del bellissimo “8 Mile”. La trama principale che riguarda i rapporti famigliari di Micky Ward viene tratteggiata in maniera finemente problematica nella prima parte per poi essere risolta in modo piuttosto scontato in quella finale. Lo stesso dicasi per l’evoluzione della vicenda sportiva del pugile, che segue quella di molti atleti portati sul grande schermo in passato con maggiore forza emotiva.
The Fighter” prende come modello indiscusso il “Rocky”, e ne ricalca ambientazione, estrazione sociale del protagonista, microcosmo “povero” ma molto coeso. Difficile non vedere il mitico personaggio di Sylvester Stallone in filigrana dietro quello interpretato da Mark Wahlberg.

Melissa Leo e Christian Bale in The Fighter

Anche il cast di interpreti è assolutamente competente ma in nessuno degli attori veramente straordinario: su tutti in Christian Bale febbrile, emaciato, convincente. Però anche la sua prova d’attore, indubbiamente valevole, è esplicitamente figlia di quel “metodo” che la rende istrionica. Bale ha vinto la statuetta, ma a nostro avviso lo avrebbe meritato maggiormente il magnifico e sottile John Hawkes di "Un gelido inverno". Vincitore di due statuette, "The Fighter" è un film decisamente sopravvalutato, senza dubbio realizzato con lucidità e professionalità, ma difficilmente capace di proporre qualcosa di nuovo rispetto al precedente cinema che aveva come protagoniste figure di boxer.   

La pellicola è distribuita nei cinema dalla Eagle Pictures

Per saperne di più
Il trailer del film
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