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Super: intervista a James Gunn

Ex membro della Troma, il regista di "Tromeo and Juliet" prova a dire la sua sui supereroi, sfidando Nolan e cercando nuovi orizzonti dark

Super - Rainn Wilson

21.03.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Quando hai davanti un ex regista della Troma, non puoi non chiedergli dei giorni passati nella scuderia di Lloyd Kaufman, citando titoli come “The Toxic Avenger” o "Tromeo and Juliet", ma James Gunn esita un po' a rispondere, prendendosi qualche secondo extra per formulare la frase: “Ero un fan della Troma – ci racconta – lo ero sin da prima di lavorare per loro. Dopo che li ho lasciati, sono diventato un po' meno fan. Madeline Kahn diceva: ‘la gente ama i twinkies, ma lavorare per la loro società non è la stessa cosa’. Devo dire, però, che da loro ho imparato tutto sul fare cinema: dallo script alla produzione, ai sopralluoghi, al casting, il montaggio e perfino creare i poster e consegnarli nei cinema. I ragazzi vanno a scuola di cinema e imparano una parte di questa arte, ma una volta usciti ne sanno poco sulla parte pratica. Io mi considero davvero fortunato ad aver lavorato alla Troma”.

Adesso Gunn ci prova con “Super” (presentato ai Festival di Toronto e Torino), una pellicola che richiama il notevole “Kick-Ass” (qui la nostra recensione), interpretata da Rainn Wilson nei panni di un loser che finisce per perdere la testa nel momento in cui un gangster (Kevin Bacon) gli porta via la moglie (Liv Tyler). Da quel momento decide di indossare una calzamaglia e prendere con sé una giovane aiutante (Ellen Page) per farla pagare cara ai cattivi. I supereroi di Gunn non hanno alcun potere, sanguinano spessissimo e non esitano ad armarsi di fucili automatici e lame per fare fuori chiunque intralci la loro strada, danni collaterali compresi.

James Gunn

Ci può parlare di come è riuscito a spingersi verso toni più oscuri rispetto agli standard dei superhero movies?
Viaggiando attraverso l’oscurità, siamo stati in grado di portare i supereroi in dimensioni più realistiche e pericolose. Quando ho scritto il copione, ho capito che il film avrebbe funzionato solo se ci fossimo spinti fino in fondo. Non volevamo fare uno stupido film sui supereroi. E quindi non mi sono fermato e sono stato aiutato dai miei fantastici attori.

Già, parliamo allora di come è riuscito a trasformare Ellen Page in una ragazzina fuori di testa che quando indossa indumenti di lattice per sedurre il protagonista diventa quasi un personaggio fetish…
(Ride) Ellen voleva davvero fare qualcosa di diverso. La ho incontrata dopo averle inviato la sceneggiatura e si è lamentata di ricevere sempre gli stessi script su giovani donne che sono più mature della loro età. Con “Super” è esattamente il contrario: il suo personaggio è quello di una dodicenne intrappolata nel corpo di una ventitreenne. È stato un esperimento divertente, sebbene io la abbia spinta tanto, troppo forse: qualche volta stava per svenire sul set. Il ruolo è quello di una ragazza un po’ matta costantemente vivace ed entusiasta: per mantenere quella energia sul set, Ellen ha lavorato sodo anche fisicamente.

                 

E che ci dice di Kevin Bacon nei panni di un cattivo spietato ma anche effeminato?

Il personaggio si chiama Jacques, ma io e Kevin siamo convinti che sia stato lui a creare apposta il nome di Jacques e che in realtà si chiami Jack. Lui vuole piacere a tutti, una cosa insolita per un cattivo da film. È un sociopatico, ma vuole il consenso di tutti. Ecco perché cerca di calmare sempre le acque e non arrivare allo scontro: tutti i cattivi hanno un comportamento terribile, il nostro Jacques no. Così nasce un cattivo interessante. Kevin è un fan dei fumetti ed è entrato nel cast a una settimana dalle riprese: è stata una vera benedizione.

Nel film richiama anche la serie televisiva di “Batman”, facendo apparire le scritte nel momento in cui ci sono le scazzottate…
Quello show era il nonplusultra della cultura pop. Volevo mostrare la realtà di cosa significa essere supereroe,  e cioè un tizio che indossa il costume e sa distinguere tra ciò che è giusto e ciò che sbagliato, sa identificare i cattivi… uno che va incontro a tantissima violenza. Mi piaceva il contrasto tra la realtà e l’idea di essere un supereroe, ecco perché ho richiamato quella serie.

Kevin Bacon e Rainn Wilson in Super

Il suo film non è stato prodotto da alcuno Studio, eppure è riuscito ad avere grandi nomi nel cast. Qual è il segreto per realizzare un film sui supereroi low budget? Avete provato tanto con gli attori prima di girare?
Non abbiamo mai avuto tempo di fare prove, bisogna avere gli attori preparati e puntuali sul set. Anche se ritardavano quindici minuti era grave. Rainn Wilson a volte faceva tardi, ma Kevin Bacon ed Ellen Page, che sono due star, arrivavano sempre prima ad aspettare gli altri. Di solito la star arriva per ultima: il loro comportamento mi ha davvero colpito.

Ci può dire quali sono i suoi superhero movies preferiti?

Non tanti: i più riusciti sono “Iron Man” e “Spider-Man 2”. Certamente “II cavaliere oscuro” è di grande intrattenimento, ma i Batman di Nolan non sono perfetti, specialmente il primo, di cui ho amato la parte iniziale: quel film si perde nel momento in cui Bale indossa il costume e tutto ciò che è legato alla realtà si allontana da essa in un battibaleno.

Super” sarà distribuito in Italia dalla M2 Pictures