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Spider-Man: Un nuovo universo, la recensione dei primi 28 minuti in anteprima

Abbiamo visto il primo atto del film d'animazione in anteprima a Lucca Comics & Games. Ecco cosa ne pensiamo

Spider-Man: Un nuovo universo

08.11.2018 - Autore: Marco Triolo
La storia di Spider-Man al cinema è stata altalenante. Di sei lungometraggi usciti dal 2002 a oggi e dedicati al supereroe ideato da Stan Lee e Steve Ditko, ne salviamo la metà: Spider-Man, Spider-Man 2 e il recente Spider-Man: Homecoming. I primi due, diretti da Sam Raimi, hanno colto l'universo del personaggio da un punto di vista visivo. L'ultimo è forse quello che ha capito meglio l'essenza di Peter Parker e ha saputo rinnovarla e attualizzarla.
 
Ora però sta arrivando un altro film che sembra essere riuscito a combinare questi due aspetti per regalarci la versione più convincente dell'Uomo Ragno al cinema. Spider-Man: Un nuovo universo è un film d'animazione prodotto dalla Sony, che detiene i diritti cinematografici del personaggio, che introduce per la prima volta sul grande schermo il nuovo Ragno, Miles Morales, un adolescente di etnia mista afro-ispanica che vive a Brooklyn e protegge la città dai supercattivi. Miles è nato nelle storie della linea Ultimate della Marvel, dove gli eroi venivano re-immaginati per il nuovo millennio, e ora è passato all'universo Marvel principale nei fumetti.



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Dalle storie Ultimate, il film prende vagamente le origini dell'eroe (che includono sempre il morso di un ragno geneticamente modificato) e il fatto che entri in azione dopo la morte di Peter Parker. No, non è uno spoiler, lo si vedeva già nella clip al termine di Venom di cui i 28 minuti che abbiamo visto a Lucca Comics & Games sono un preambolo. Si tratta anche dei primi 28 minuti del film, il primo atto, che stabilisce il tono e il ritmo di questa avventura.
 
I fan di Spider-Man ameranno molte cose del film: la presenza di diversi cattivi storici come Kingpin (voce di Liev Schreiber), Goblin, Prowler e Lapide. Il Peter Parker quarantenne depresso e con la pancetta (voce di Jake Johnson) che, in un modo o nell'altro, i fumetti hanno sempre evitato di mostrarci. La volontà di adattare la saga del Ragno-verso introducendo altre versioni del personaggio amatissime, da Spider-Gwen (voce di Hailee Steinfeld) a Spider-Man Noir (voce di Nicolas Cage). C'è persino il porcello ragno Spider-Ham, che gli spettatori meno appassionati scambieranno per un omaggio allo Spider-Pork dei Simpson, mentre invece è precedente.

 
Questi ultimi tre personaggi, però, non appaiono nel primo atto, che invece si concentra sull'introduzione di Miles e dei suoi comprimari e sull'esperimento di Kingpin che produce una frattura spazio-temporale, dando il la all'avventura. Un segmento di film stracolmo di azione e divertimento che ci ha lasciati con la voglia di vedere il resto, e questo è già un ottimo segnale.
 
La tecnica di animazione computerizzata scelta dai registi Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman è molto originale, e si differenzia dal classico look dei film di animazione al computer. I movimenti a scatti ricordano l'animazione in stop-motion, il look si rifà alla commistione moderna tra stile occidentale e orientale adottato da molti fumetti americani oggi (su tutti, quello di Sara Pichelli, disegnatrice italiana che ha creato Miles Morales insieme allo sceneggiatore Brian Michael Bendis). L'uso dei colori retinati è inoltre un bel tocco, che rimanda alla colorazione dei fumetti anni '70/'80. Siamo insomma molto lontani dalla ricerca del realismo e si è prediletta una stilizzazione “da fumetto” che funziona.



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Ma Un nuovo universo è anche scritto molto bene. Gli scambi tra i personaggi sono rapidi e divertenti e la sceneggiatura di Phil Lord coglie alla perfezione l'umorismo del personaggio. Anzi, in generale coglie alla perfezione l'essenza del personaggio, e non parliamo solo di Miles ma anche di Peter. C'è qualcosa che rende Spider-Man Spider-Man, un altruismo misto a un'insicurezza mascherata dallo humour che qui è al centro di ogni svolta della trama. Peter è stato bastonato dalla vita, ma non smette di credere in quello che fa. Miles è pronto a sacrificarsi subito dopo aver ottenuto i poteri e non ha davvero bisogno che qualcuno gli ribadisca che “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Lo sa già.
 
I personaggi vengono rimescolati (Gwen Stacy è qui una compagna di classe di Miles, non l'ex grande amore di Peter), ma la premessa stessa del film – l'esistenza di infinite realtà parallele – lo concede. Il fatto che Un nuovo universo sia, oltretutto, slegato dalla continuity dei film Marvel e dei precedenti film di Spider-Man (pur citandola a piene mani), garantisce inoltre una freschezza e una libertà inusuali. Il risultato è una clamorosa lettera d'amore a uno dei più grandi personaggi di fantasia del secolo scorso, che farà innamorare una nuova generazione di spettatori/lettori. Sempre se manterrà le promesse di questa prima mezzora. Ma i dubbi sono pochi.
 
Spider-Man: Un nuovo universo arriverà nelle sale italiane il 25 dicembre, distribuito da Warner Bros.