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Senso '45

Senso '45

Senso 45

11.04.2002 - Autore: Adriano Ercolani
Un film di Tinto Brass Con Anna Galiena, Gabriel Garko, Franco Branciaroli, Antonio Salines Italia, 2002   La Trama Ci troviamo a Venezia, durante gli ultimi mesi della repubblica di Salò. La ricca ed agiata Livia (Anna Galiena), sposata con Ugo (Franco Branciaroli) - uno dei dirigenti più esponenti del MinCulPop e profonadamente insoddisfatta, si innamora perdutamente di Helmut (Gabriel Garko), ufficiale nazista famoso per essere un libertino. Tra i due, allinsaputa del marito di lei, nasce una passione fervente, che si consuma tra piccoli appartamentini di periferia e lussuose case in cui ci celebrano lussuriosi festini. Intanto la repubblica sta vivendo i suoi ultimi giorni, ed ognuno, Helmut compreso, cerca una via di fuga per il termine della guerra. Livia, ormai completamente presa dal suo amore, cerca di aiutare il giovane ufficiale con ogni mezzo, anche a rischio della propria incolumità. Quando però Ugo la costringe per motivi di sicurezza ad abbandonare Venezia, la relazione tra i due amanti rischia di spezzarsi.   Il Commento E piuttosto complicato dare un giudizio definitivo su questultima fatica di Tinto Brass. A dire il vero il film non convince più di tanto: sembra che la pellicola abbia qualcosa in più e qualcosa in meno rispetto agli standard a cui il regista ci ha abituato. Il qualcosa in più è una maggiore attenzione alla confezione del prodotto, in questo caso abbastanza ben curato sotto il profilo dellimmagine: la fotografia di Daniele Nannuzzi è sicuramente di buona qualità, e scenografie e costumi si fanno notare. Le musiche di Ennio Morricone poi regalano a Senso 45 un eleganza sconosciuta alle altre opere del regista veneto. Il qualcosa in meno, rispetto ad altri lungometraggi di Brass, sta nel non riuscire a dotare la storia della gioiosa e spensierata vitalità che pervade molti dei suoi lavori migliori. Il tono di Senso 45 è quasi sempre funereo e tetro, anche nelle scene di sesso tra i protagonisti, che avrebbero dovuto invece essere accaldate e bollenti. Probabilmente stavolta lautore ha preferito puntare su un progetto più alto, ma ne ha decisamente perso in freschezza. Gli attori principali, poi, non contribuiscono molto a sollevare le qualità della pellicola: se da Gabriel Garko non ci si aspetta uninterpretazione magistrale, abbastanza deludente è invece sembrata la prova di Anna Galiena, di certo coraggiosa nel mettersi in mostra in tutto il suo splendore, ma piuttosto sotto tono nella recitazione. Neppure tra gli attori di contorno, quasi tutti quasi sconosciuti, si trova un caratterista di livello superiore. In conclusione, questo strano Senso 45 si presenta come una delle opere più ambiziose di Brass, ma non riuscita: già il paragone con il capolavoro di Visconti, tratto anchesso dallo stesso racconto di Camillo Boito, avrebbe fatto impallidire qualsiasi tentativo di remake più o meno ufficiale; il problema del film di Brass è che il film, comunque, non riesce mai a sollevarsi dal tono funereo che lo pervade.