NOTIZIE

Se devo essere sincera

Il regista Davide Ferrerio (Dopo Mezzanotte), senza tradire Torino, questa volta mette in scena una commedia. Luciana Littizzetto, Neri Marcorè e Dino Abbrescia sono i protagonisti di una giallo romantico e divertente.

Se devo essere sincera

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Davide Ferrario (Dopo Mezzanotte, Tutti giù per terra), battezza la sua carriera di regista-non-autore con \"Se devo essere sincera\", tratto dal romanzo di Margherita Oggero \"La collega tatuata\". L\'esperimento era di trasformare questo giallo italiano in una \"commedia col morto\". E l\'esperimento, nelle mani di Luciana Littizzetto e di Anna Pavignano, è venuto bene. La comica e la sceneggiatrice hanno composto una commedia, per così dire, rosa e gialla, dove non ci si annoia mai. Adelaide (Littizzetto) è un\'insegnante di italiano, suo marito Renzo (Dino Abbrescia) è un istruttore di scuola guida. Hanno una figlia di otto anni, Livia, e la loro vita torinese trascorre tra abitudini, incombenze e litigi. Così andrebbe avanti se non ci si mettesse di mezzo un omicidio. Una collega di Adelaide, nonché vicina di casa della sua migliore amica Gina (Donatella Finocchiaro), viene trovata strangolata, e delle indagini si occupa un commissario di nome Gaetano (Neri Marcorè). Tra lui e Adelaide nasce una relazione. La cosa sconvolge le abitudini pratiche e morali di Adelaide che nel giro di qualche settimana si ritrova sommersa dalle responsabilità di impegni mancati e di mille bugie. Il marito, anche lui traditore, sospettando della relazione della moglie torna ad essere un amante appassionato. Basterà a salvare il loro matrimonio? Divisa tra gli obblighi di madre, di professoressa, di amica e di moglie, Adelaide deve scoprire cosa vuole dalla vita. Lo farà, non prima di aver scoperto l\'assassino. - \"Quando vedo alcuni dei nostri film comici quello che provo è avvilimento.\" - dice Ferrario - \" il pubblico paga il biglietto per ridere e ride istericamente a quelle tre battute. Ecco tutto. Ho accettato di fare questo film invece, perché poteva distinguersi da quel genere. Questo non è il prodotto di un comico, è una commedia con dei bravi attori\". - In una coppia, l\'ideale è essere in tre. Questo recita il sottotitolo del film, e come dice il regista, \"non si poteva trovare una frase più azzeccata\". La commedia, senza pretese, racconta di come la gelosia possa riaccendere l\'amore e il desiderio, e dell\'indiscutibile beneficio di alcune bugie. In questo film la bugia è un atto d\'amore. Meglio non sapere, e non far sapere. - Dicono che l\'amore vero duri solo tre anni, circa mille giorni, poi finisce. Il tradimento è un po\' il tormentone degli ultimi anni, e noi abbiamo colto l\'occasione - spiega la Littizzetto. Eppure lei, sebbene fedifraga, sembra uscirne senza colpe. Glie lo fanno notare. - \"Eh sì, sono un giglio intonso. Anche se la do in giro a destra e a manca.\" - Ed è proprio questa la morale del film, anzi, la non morale. \"Il tradimento non è poi un affare così drammatico\", dice la Finocchiaro. Cosa ne pensano gli altri attori di questo? Nell\'allegria della conferenza stampa c\'è chi è d\'accordo, chi non lo è, chi racconta la sua esperienza. Neri Marcorè, timidissimo, glissa con qualche battuta. La maggior parte di questi attori sono dei comici, eppure hanno saputo rendere ugualmente bene sul set di un film. Per la Littizzetto è praticamente la prima esperienza da attrice e non da comica, quanto a Dino Abbrescia, questo è il suo primo ruolo senza una pistola. Eppure il risultato è una vera commedia che racconta con spensieratezza l\'amore e la gelosia, sulle note suadenti di Francois Hardy.  
FILM E PERSONE