Chi in questo momento è chiamato a scrivere di The Circle, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Dave Eggers, lo fa da fan assoluta del romanzo. Un libro consumato voracemente in inglese prima dell’uscita in Italia del thriller psico-distopico firmato dallo scrittore americano.
Era il 2014 e molte delle brillanti analisi contenute nel libro, che spiega sostanzialmente i rischi di un graduale abbattimento della privacy nelle società moderne, rappresentavano argomenti che rispetto a oggi occupavano meno il dibattito pubblico internazionale. Per Eggers, ma come per molti prima di lui, l’esponenziale condivisione di informazioni personali tramite gli strumenti offerti dalla tecnologia, dai social network agli accessori di misurazione dei parametri di salute personali, porrebbe non pochi problemi in termini di garanzia delle libertà personali in un modo sempre più ossessionato dal concetto di trasparenza.
In fondo cosa sappiamo realmente di come vengono poi utilizzati questa mole di dati personali? E davvero trasformare la privacy in qualcosa di anomalo quando non dichiaratamente minaccioso è il progresso? Il paradosso è che l'ossessione per sapere tutto del prossimo al fine di regolarne gli aspetti vitali e nel nome del bene fatto alla comunità, prevenzione dei crimini, controllo democratico, persino socialità esasperata, è qualcosa che accomuna questa ideologia al modus operandi di tanti regimi totalitari che la Storia ci ha già consegnato. Solo che questa volta il controllo avviene attraverso dei mezzi che in cambio di una sensibile rinuncia alla privacy promettono di renderci la vita in parte più comoda.
Il film conserva e fa benissimo, tutti i punti di forza del romanzo che ruota intorno alle vicende personali della protagonista Mae Holland (Emma Watson), una ragazza insicura e provinciale assunta dalla prestigiosa società hi-tech The Circle. E per questo motivo The Circle, scritto dallo stesso Eggers e dal regista del film James Ponsoldt, è un buon film e un ottimo adattamento di un romanzo strabordante di idee geniali sull’uso contemporaneo della tecnologia.
Un po’ com’era già avvenuto per un celebre thriller a sfondo tecnologico come The Social Network, The Circle trova la sua dimensione tra l’esporre il proprio pensiero politico in maniera chiara e allo stesso tempo essere prodotto di intrattenimento, certo piuttosto semplice, dove al centro della scena ci sono comunque le persone. Anzi, si poteva andare più a fondo turbando i telespettatori con le teorie violente e conturbanti sull'uso della tecnologia da parte di governi, aziende private, gruppi politici.
Certo avendo già il testo di Eggers non c'era bisogno di aggiungere molto altro. Ma il film è comunque riuscito quanto lo è il personaggio di Tom Hanks nell’interpretare il diabolico capo di The Circle, un personaggio che depriva pubblicamente il mondo della sua intimità sotto le confortanti spoglie di un CEO informale che veste felpe casual e sorseggia amichevoli tazze di tè. Una metafora perfetta dell'edonismo tecnologico che da un lato si presenta come accattivante, alla nostra portata, dall'altro il suo utilizzo sfreanto nasconde degli aspetti ancora tutti da chiarire. Comunque, teorie a parte, il film è godibile. E alla fine non sentiamo nemmeno la mancanza della storia d’amore principale perché i legami tra Mae e il mondo fuori da The Circle sono rappresentati magistralmente dagli attori che interpretano i genitori della ragazza: lo scomparso Bill Paxton e l’attrice Glenne Headly.
Era il 2014 e molte delle brillanti analisi contenute nel libro, che spiega sostanzialmente i rischi di un graduale abbattimento della privacy nelle società moderne, rappresentavano argomenti che rispetto a oggi occupavano meno il dibattito pubblico internazionale. Per Eggers, ma come per molti prima di lui, l’esponenziale condivisione di informazioni personali tramite gli strumenti offerti dalla tecnologia, dai social network agli accessori di misurazione dei parametri di salute personali, porrebbe non pochi problemi in termini di garanzia delle libertà personali in un modo sempre più ossessionato dal concetto di trasparenza.
In fondo cosa sappiamo realmente di come vengono poi utilizzati questa mole di dati personali? E davvero trasformare la privacy in qualcosa di anomalo quando non dichiaratamente minaccioso è il progresso? Il paradosso è che l'ossessione per sapere tutto del prossimo al fine di regolarne gli aspetti vitali e nel nome del bene fatto alla comunità, prevenzione dei crimini, controllo democratico, persino socialità esasperata, è qualcosa che accomuna questa ideologia al modus operandi di tanti regimi totalitari che la Storia ci ha già consegnato. Solo che questa volta il controllo avviene attraverso dei mezzi che in cambio di una sensibile rinuncia alla privacy promettono di renderci la vita in parte più comoda.
Il film conserva e fa benissimo, tutti i punti di forza del romanzo che ruota intorno alle vicende personali della protagonista Mae Holland (Emma Watson), una ragazza insicura e provinciale assunta dalla prestigiosa società hi-tech The Circle. E per questo motivo The Circle, scritto dallo stesso Eggers e dal regista del film James Ponsoldt, è un buon film e un ottimo adattamento di un romanzo strabordante di idee geniali sull’uso contemporaneo della tecnologia.
Un po’ com’era già avvenuto per un celebre thriller a sfondo tecnologico come The Social Network, The Circle trova la sua dimensione tra l’esporre il proprio pensiero politico in maniera chiara e allo stesso tempo essere prodotto di intrattenimento, certo piuttosto semplice, dove al centro della scena ci sono comunque le persone. Anzi, si poteva andare più a fondo turbando i telespettatori con le teorie violente e conturbanti sull'uso della tecnologia da parte di governi, aziende private, gruppi politici.
Certo avendo già il testo di Eggers non c'era bisogno di aggiungere molto altro. Ma il film è comunque riuscito quanto lo è il personaggio di Tom Hanks nell’interpretare il diabolico capo di The Circle, un personaggio che depriva pubblicamente il mondo della sua intimità sotto le confortanti spoglie di un CEO informale che veste felpe casual e sorseggia amichevoli tazze di tè. Una metafora perfetta dell'edonismo tecnologico che da un lato si presenta come accattivante, alla nostra portata, dall'altro il suo utilizzo sfreanto nasconde degli aspetti ancora tutti da chiarire. Comunque, teorie a parte, il film è godibile. E alla fine non sentiamo nemmeno la mancanza della storia d’amore principale perché i legami tra Mae e il mondo fuori da The Circle sono rappresentati magistralmente dagli attori che interpretano i genitori della ragazza: lo scomparso Bill Paxton e l’attrice Glenne Headly.
The Circle in uscita il 27 aprile è distribuito da Adler Entertainment.