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L'uomo che vide l'infinito - La recensione dal Bif&st 

A Bari l'anteprima internazionale di un biopic riuscito e canonico con Jeremy Irons più inglese che mai

L'uomo che vide l'infinito

L'uomo che vide l'infinito

07.04.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta) - da Bari 
Storiografico, accurato, variazione in senso scientifico del potere di una bella amicizia maschile a metà tra il genere del dramma e quello del biopic, L’uomo che vide l’infinito di Matthew Brown è un film che trae la propria linfa vitale da una storia realmente accaduta e dal libro che per primo l’ha raccontata.

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L'uomo che vide l'infinito. La vita breve di Srinivasa Ramanujan, genio della matematica di Kanigel Robert è l’opera che nel 2003 ha narrato agli occhi del mondo la storia del matematico indiano Ramanujan, studioso morto prematuramente nel 1920 dopo aver attraversato il mondo – da Madras a Cambridge - solo perché un folle professore inglese - G. H. Hardy, uno dei più grandi matematici dell’epoca - da una banale lettera ne intuì le potenzialità assolute. Con queste premesse, il focus sulla genialità del protagonista, le difficoltà perché essa venga riconosciuta sia in senso personale che accademico, viene subito in mente il Russell Crowe di A Beautiful Mind.



Ma L’uomo che vide l’infinito, alla solitudine del genio e al racconto focalizzato sulla sua lotta individuale sostituisce invece una forte dinamica di amicizia al maschile. Il rapporto tra Ramanujan (Dev Patel) e G.H. Hardy (Jeremy Irons), ovvero alunno e maestro, è il vero centro pulsante della storia. Una liaison che procede per musi duri, sfoghi, regole, e che piano piano si scava un posto nel cuore dello spettatore. Non è una dimensione travolgente certo, ma ragionevole in questo senso appare la scelta di frenare il pathos tipico del racconto biografico con la freddezza che deriva dalla caratterizzazione inglese del contesto.

Irons mette in scena un autocontrollo e una recitazione per sottrazione che oltre a restituire verità al personaggio che interpreta, funge da contrappeso emotivo ad una storia che altrimenti avrebbe ruotato sui classici umori del biopic: epica personale, dramma intenso, respiro storico sullo sfondo di un grande evento rinforzato dal peso della Storia.

Insomma poteva essere la descrizione di un rapporto mentore e discepolo come tanti ne ha raccontati il cinema; invece la scelta di far svolgere la storia in un contesto accademico molto rigido, che con la sua mentalità ingessata e tradizionalista ostacola positivamente la nota melodrammatica dà al film un equilibrio canonico ma piacevole.

E allora, se l'attore Dev Patel ha il fuoco del dramma, d’altro canto l’interpretazione di Jeremy Irons, che non brilla qui per originalità, è l’elemento chiave di un racconto altrimenti troppo votato alla retorica trionfalistica. 

L’uomo che vide l’infinito, è in uscita il 9 giugno 2016 distribuito da Eagle Pictures.