
Prima di tutto la trasposizione cinematografica in 3D del celeberrimo orso goloso di cestini da pic-nic ideato da Hanna & Barbera rimane sorprendentemente fedele all’originale, di cui ripropone una versione aggiornata al computer ma che per il resto rispetta la psicologia e le movenze dei due personaggi principali, Yoghi e Bubu appunto. Intorno a loro viene costruita una storiellina tanto semplice quanto inerme, specifica per intrattenere gli spettatori più giovani. Se questo era il risultato che il lungometraggio voleva ottenere l’operazione è riuscita, se invece si voleva cercare di coinvolgere trasversalmente anche un pubblico più adulto o magari affezionato ai cartoni animati televisivi, allora un altro discorso: “L’orso Yoghi” è una piccola, esile favoletta per bambini e mai riesce ad essere più di questo. Anche sul versante comico la questione è la stessa: totalmente basico nelle trovate e nelle situazioni, il film è funzionale all’intrattenimento più leggero, e nulla va né può essere trovato oltre questo. Una nota di merito va ad un paio di attori che hanno prestato volto e simpatia all’opera: Tom Cavanagh, visto nella serie TV di culto “Scrubs” e Nathan Corddry, anche lui diventato celebre grazie alla televisione ed al genio di Aaron Sorkin, per cui ha interpretato la grandiosa serie “Studio 60 on the Sunset Strip”.

Lieve, simpatico ma assolutamente nulla più, “L’orso Yoghi” è un lungometraggio realizzato per portare i propri bambini al cinema sicuri che vedranno qualcosa di dedicato e quindi adatto a loro. Cercare altro in un film del genere sarebbe fuorviante.
La pellicola è distribuita sugli schermi dalla Warner Bros.
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Photostory: Yoghi e Bubu al cinema