L'orso Yoghi
Il parco di Jellystone sta perdendo affari, così l'avido sindaco Brown decide di chiuderlo e vendere la terra. Questo significa che le famiglie non saranno più in grado di provare l'esperienza della bellezza naturale all'aria aperta - e, peggio ancora, Yogi e Boo Boo saranno gettati fuori dall'unica casa che abbiano mai conosciuto. Di fronte alla sua più grande sfida mai, Yogi deve dimostrare che lui è veramente 'più intelligente dell'orso medio' mentre lui e Boo Boo uniscono le forze con la loro vecchia nemesi il ranger Smith per trovare un modo per salvare il parco di Jellystone dal chiudere per sempre.
Dobbiamo ammettere che da Eric Brevig, regista che due anni fa esordiva dietro la macchina da presa con lo sconcertante “Viaggio al centro della terra”,
ci aspettavamo decisamente di peggio. E invece come prodotto totalmente
indirizzato al pubblico di giovanissimi il suo nuovo “L'orso Yoghi” si lascia tranquillamente guardare.
Prima di tutto la trasposizione cinematografica in 3D del
celeberrimo orso goloso di cestini da pic-nic ideato da Hanna &
Barbera rimane sorprendentemente fedele all'originale, di cui ripropone
una versione aggiornata al computer ma che per il resto rispetta la
psicologia e le movenze dei due personaggi principali, Yoghi e
Bubu appunto. Intorno a loro viene costruita una storiellina tanto
semplice quanto inerme, specifica per intrattenere gli spettatori più
giovani. Se questo era il risultato che il lungometraggio voleva
ottenere l'operazione è riuscita, se invece si voleva cercare di
coinvolgere trasversalmente anche un pubblico più adulto o magari
affezionato ai cartoni animati televisivi, allora un altro discorso: “L'orso Yoghi” è una piccola, esile favoletta per bambini e mai riesce ad essere più di questo.
Anche sul versante comico la questione è la stessa: totalmente basico
nelle trovate e nelle situazioni, il film è funzionale
all'intrattenimento più leggero, e nulla va né può essere trovato oltre
questo. Una nota di merito va ad un paio di attori che hanno prestato
volto e simpatia all'opera: Tom Cavanagh, visto nella serie TV di culto “Scrubs” e Nathan Corddry, anche lui diventato celebre grazie alla televisione ed al genio di Aaron Sorkin, per cui ha interpretato la grandiosa serie “Studio 60 on the Sunset Strip”.
Lieve, simpatico ma assolutamente nulla più, “L'orso Yoghi”
è un lungometraggio realizzato per portare i propri bambini al cinema
sicuri che vedranno qualcosa di dedicato e quindi adatto a loro. Cercare
altro in un film del genere sarebbe fuorviante.