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Lo streaming del weekend - Qualcuno salvi il Natale, il nuovo film Netflix da mettere sotto l'albero

Kurt Russel interpreta Santa Klaus, si improvvisa paladino delle feste e scatena il finimondo. Pirotecnico

Russel

07.12.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
Che fine ha fatto Babbo Natale? Negli ultimi anni ha perso lo smalto del bravo nonnino, si è trasformato in un bad guy sempre più eccentrico. Fake news? Forse. Ne Le 5 leggende era un centauro tutto tatuato e un po’ sovrappeso, un leader nato, pronto a salvare il mondo e il Natale con una squadra in stile Avengers. Addio alle favole, spazio agli eccessi. Come quelli di Babbo bastardo, alcolista per niente anonimo e rapinatore di professione. Il volto innocente di Richard Attenborough in Miracolo nella 34ª strada (remake di un altro leggendario miracolo col grande Edmund Gwenn…) sembra aver fatto il suo tempo.

Il problema non è più interrogarsi sull’esistenza di Santa Klaus, ma come rappresentarlo. I bambini cambiano, sono sempre più scafati. Le marachelle di Mamma ho perso l’aereo o Mamma, ho preso il morbillo sono passeggiate un po’ vintage. Oggi anche i film per famiglie hanno bisogno di pepe.



Così Babbo Natale prende il volto di Kurt Russel (uno Jena Plissken vestito a festa), eroe americano, macho senza rivali, figlio del cinema di Carpenter, Tarantino, Zemeckis e Demme. Pompiere senza paura per Ron Howard, padre “onnipotente” per la Marvel. In poche parole, l’uomo giusto per risvegliare lo spirito delle feste. In Qualcuno salvi il Natale vola su una slitta che sembra una supersportiva, sfoggia una forma invidiabile (si allena in palestra, fa attenzione con i carboidrati), e un’indole a dir poco selvaggia. Guida alla Fast and Furious, finisce dietro le sbarre, si atteggia come se fosse “in missione per conto di Dio” (vi ricordate i Blues Brothers?). Organizza anche un concerto in prigione, con una memorabile performance di Santa Klaus Is Back in Town. Ma quando rientra nei ranghi, ha il cuore di un cucciolo.

Netflix conosce bene il suo pubblico, e con l’aiuto di Chris Columbus ammicca a più generazioni, strizzando l’occhio anche ad E.T. – L’extraterrestre (questa volta a volare sono le renne, e non le biciclette). Qualcuno salvi il Natale è un divertente petardo di fine 2018. Esplode con i toni sopra le righe e guarda ai più piccoli con intelligenza.

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I monelli aspettano Babbo Natale armati di telecamera, per caricare le sue immagini in rete. Anche le “leggende” finiscono su Youtube. Ma non bisogna lasciare traccia, si deve sfuggire al web, evitare troppi contatti con gli umani e contenere gli elfi, più vicini ai Gremlins di Joe Dante che ad angeliche creature. Il pandemonio è assicurato.

Tra un furto e una frenetica ricerca delle solite renne (tutt’altro che addomesticate), il mantra resta quello di sempre: non smettere di credere, non perdere la capacità di sognare, anche nel grigiore di un’America che ha paura, nella lotta quotidiana contro le lancette dell’orologio. Perché Kurt Russel in questo film incarna le contraddizioni della crescita, i tormenti dell’adolescenza, l’animo innocente di chi ancora deve affacciarsi sul mondo. Mentre a tutta velocità si salta da una città all’altra in cerca di sollievo. Non Una poltrona per due, ma uno spumeggiante racconto da mettere sotto l’albero.