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Lo streaming del weekend – Dentro la testa di Jim Carrey nel documentario Jim e Andy

Da recuperare su Netflix il film che racconta la folle ed esilarante lavorazione di Man on the Moon

Jim & Andy: The Great Beyond

15.06.2018 - Autore: Marco Triolo
Ciò che accade sul set di un film può essere, a volte, più leggendario del film stesso. È il caso di Man on the Moon: senza nulla togliere all'ottimo biopic di Andy Kaufman diretto da Milos Forman, quel che era avvenuto dietro le quinte era assurto immediatamente nell'Olimpo delle lavorazioni più bizzarre nella storia di Hollywood. Per fortuna che della lavorazione esistevano dei video, che ora sono stati inclusi con enorme generosità in Jim e Andy, alias Jim & Andy: The Great Beyond - Featuring a Very Special, Contractually Obligated Mention of Tony Clifton.
 
Un titolo lunghissimo, per un documentario in cui Jim Carrey ci mette la faccia in prima persona, raccontando alla macchina da presa cosa significhi per lui essere un attore, in una serie di brevi spezzoni che fanno da cornice al vero piatto forte del film di Chris Smith. Ovvero la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità sulla lavorazione di Man on the Moon.

 
Jim Carrey prese molto a cuore il suo impegno nel film di Forman. Il comico Andy Kaufman è uno dei suoi idoli e così l'attore, che all'epoca (fine anni '90) aveva ancora molto da dimostrare sulle sue abilità di interprete “serio”, decise di prendere la strada del “metodo”, immedesimandosi al cento percento in Kaufman. Ma non solamente sul set, anche al di fuori di esso. In Jim & Andy si racconta come Carrey si facesse delle volte portare a casa ancora nei panni di Kaufman o Tony Clifton, storico personaggio di Kaufman. Proprio Carrey nei panni di Clifton è protagonista di una delle gag più devastanti del film, ambientata durante una festa alla Playboy Mansion.
 
Si ride molto in Jim & Andy: The Great Beyond, almeno finché la risata non viene strozzata in gola dalla lampante percezione che, a un certo punto, le follie di Carrey fossero andate troppo in là. Si assiste allo show disperato di un attore talentuoso ma insicuro, che sostanzialmente nascose la sua ansia da prestazione di fronte al ruolo della vita dietro lo specchio per le allodole del “method acting”. Una sensazione di disagio pervade il film, è sottile ma sempre presente. E lo rende molto più interessante di un semplice “dietro le quinte”.

 
Jim & Andy: The Great Beyond è forse un po' troppo lungo, come il suo titolo, ma permette di entrare per davvero nella testa di un attore e comprenderne il percorso creativo, e come questo, a volte, possa drenare ogni energia residua al termine di un lavoro. Tutto questo traspare benissimo nelle sequenze di allora, decisamente meno nei siparietti girati oggi che, con le loro frasi da Baci Perugina sul mestiere dell'attore, risultano molto meno oneste e sincere dei documenti d'epoca.