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Lo schiaccianoci e i quattro regni - La recensione del nuovo film Disney

Alice nel paese delle meraviglie incontra Le cronache di Narnia nel primo kolossal natalizio del 2018

Hallstrom

01.11.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
La Disney non perde il suo spirito visionario, ormai ha trasformato l'immaginazione in realtà. Ha costruito un impero, con supereroi (la Marvel), spade laser (l'universo di Star Wars), altre major (l'acquisizione della 20th Century Fox), un servizio su piattaforma in arrivo (l'obiettivo è fare concorrenza a Netflix) e i "cartoni animati". Senza dimenticare i live action, che riportano sul grande schermo classici del passato come La bella e la bestia e Mulan (in arrivo nel 2020).



Lo schiaccianoci e i quattro regni si ispira a musica, balletto e letteratura (ricordate Fantasia?): il racconto di Hoffmann lo Schiaccianoci e il re dei topi (poi adattato da Alexander Dumas), le coreografie di Marius Petipa e le indimenticabili note di ?ajkovskij. Diverse forme d'arte unite dal cinema. Si crea così una piacevole alchimia: direttori d'orchestra si alternano a danzatori stravaganti, la colonna sonora guarda direttamente al mitico compositore russo (anche se è stata rivisitata da James Newton Howard). Effetto nostalgia per gli appassionati, e un mondo ricco di sorprese per i più piccoli. Quattro regni per mescolare colori, sensazioni, effetti visivi: il bianco della neve, il verde per la natura, l'oscurità per la terra dei malvagi.

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La Disney continua a costruire mondi paralleli, a giocare con i paradossi temporali, a cercare sempre nuove dimensioni (i protagonisti rischiano più volte di essere rimpiccioliti). Il tutto senza mai perdere la propria anima. L'eroina è una principessa che non ha nulla da invidiare a Cenerentola: sua madre era una regina, anche se lei non lo sa. Deve scavare nel suo cuore, riavvicinarsi al padre sempre ombroso, trovare la forza di crescere.

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In fondo si tratta ancora di un tenero Canto di Natale, di una eterna ricerca del calore umano, con tanti buoni sentimenti da mettere sotto l'albero. A colpire è soprattutto la bellezza delle immagini. Un montaggio rapido guida lo spettatore attraverso castelli favolosi, foreste maledette, fate e strane creature. È una vicenda a misura di bambino, pronto a ridere per gli ammicchi di un simpatico "topolastro" (come viene spesso chiamato) e a spaventarsi quando dei clown molto ambigui entrano in scena. Qualche brivido in stile Halloween, con un occhio alle feste in arrivo.



Sembra che Alice nel paese delle meraviglie incontri Le cronache di Narnia, invitando a non fermarsi a ciò che si vede. Apparenze contro realtà. Spesso nel "bello" si nasconde l'inganno. La falsa gentilezza rischia di far riporre la fiducia nelle persone sbagliate. La favola si accompagna a qualche lezione di vita, senza cadere nella retorica. I toni sono delicati, lo stile è energico. Forse gli adulti avrebbero preferito qualche luogo comune in meno, ma Lo schiaccianoci e i quattro regni si rivela comunque uno spumeggiante divertimento natalizio.

Lo schiaccianoci e i quattro regni è attualmente nei cinema distribuito da The Walt Disney Company Italia