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L’effetto acquatico – La nostra recensione

Tra Francia e Islanda la nascita di un amore fuori posto, fuori luogo, eppure assolutamente convincente 

L'effetto acquatico 

L'effetto acquatico 

05.09.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Che L’effetto aquatico sia idealmente la terza parte di una trilogia, cominciata con il film Back Soon (2008) proseguita con Queen of Montreuil (2011) e terminata con questa commedia romantica che esce postuma dopo la scomparsa della sua autrice, la regista islandese americana Sólveig Anspach, poco importa ai fini della godibilità del prodotto. L’effetto acquatico è infatti un lavoro che funziona anche se vediamo la sua protagonista, Agathe (Florence Loiret Caille) per la prima volta sullo schermo e non ne conosciamo per intero il processo di elaborazione del lutto, centrale nel precedente Queen of Montreuil.

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Primo perché il film ha una sua coerenza narrativa fatta soprattutto di scenari. Si svolge infatti in ambienti prevalentemente acquatici, piscine, pozze di acqua calda islandesi e vasche galleggianti, e secondo perché racconta una storia d’amore in chiave ironica dove tutti i personaggi hanno in comune il fatto di sentirsi inappropriati in territori diversi. Agathe in Islanda, dove vola per partecipare a un congresso di istruttori di nuoto e Samir ( Samir Guesmi) in piscina, o ovunque esso si trovi; mai a proprio agio accanto alla donna della quale è innamorato e che cerca disperatamente di conquistare fingendosi apprendista nuotatore.



Su questa irrequietezza di spazi, di momenti esistenziali, di corpi, gioca la commedia umoristica della Anspach riuscendo a ritrovare in essa un certo gusto per l’intrattenimento più sofisticato, surreale quando quest’ultimo si scatena nei momenti narrativi dati dalle situazioni, dalle smorfie, dalla creazione di personaggi che nella quotidianità dei gesti seminano momenti di bizzarria, e di stranezza. Non c’è nessuno ‘normale’ in L’effetto aquatico; tutti i personaggi che vediamo, hanno almeno un irresistibile, assurdo difetto.

Ovvero, sono troll in metropoli asfissianti, in civiltà troppo quadrate e troppo dritte. E non è un caso che l’amore, anzi la sua celebrazione che arriva solo alla fine, giunga non a caso in una terra, l’Islanda, che non ha nulla di canonico e di comunemente considerato come addomesticabile. Anzi è la forza della natura locale a mettere gli uomini di fronte alla loro essenza. Li costringe insomma a chiedersi chi sono e a far finalmente sbocciare un amore troppo a lungo rimandato. 
 
L’effetto acquatico in uscita il 30 agosto 2016 è distribuito da Cinema.