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La recensione di Edhel, il film premiato al Giffoni

Gli elfi sono tra di noi (forse). Sfortunatamente lo è anche il bullismo raccontato da questa piccola favola low budget

Edhel

Edhel

16.01.2018 - Autore: A.L. (Nexta)
È una probabile coincidenza temporale se due film che trattano ognuno a modo loro il tema della diversità e del ruolo della scuola nel costruire una visione che non discrimini, arrivino a poca distanza l’uno dall’altro nelle sale. Il primo è Wonder. Il secondo è Edhel, opera prima di Marco Rende premiata al Giffoni e al Los Angeles Film Awards, di cui parliamo oggi.

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Il primo è una grande produzione con star come Julia Roberts che disegna un mondo positivo – famiglia, scuola, coetanei - che nonostante alcune piccole asprezze riesce alla fine ad accettare il bambino deforme Auggie. Il secondo è un film a low budget non ugualmente magnanimo nei confronti delle piccole istituzioni che in teoria dovrebbero avere un ruolo educativo e che invece qui contribuiscono a discriminare la piccola protagonista. Il microcosmo di Edhel (Gaia Forte), una bambina nata con una malformazione alle orecchie che ha da poco perso il padre, non è per niente tenero nei confronti della diversità. Le compagne di scuola la bullizzano con l’uso dei telefonini, la madre (Roberta Mattei) non capisce la forza del legame tra la bambina e il suo cavallo, le maestre sembrano solo sottolineare quanto la chirurgia estetica, quindi la cancellazione del difetto fisico più che la sua accettazione, sia la strada giusta da percorrere per risolvere ogni problema. In questo mondo, probabilmente più vicino al reale di quello di Wonder, si inserisce una trama tra il magico e il fantasy che continuamente deforma la realtà senza però trasformarsi mai del tutto in esempio completo di film di questo genere. Per questo è un esperimento interessante di adattamento tra il cinema young adult, che spesso nel fantasy e nella distopia e nei suoi temi più crudi trova grandissima espressione, è uno più fiabesco, fatato, che ricorda i grandi classici pre-narrativa per giovani adulti come La storia infinita.



Il piccolo budget si nota soprattutto in alcuni momenti che non sempre si riescono a riempire con successo, ma le idee ci sono e anche la volontà di non addolcire in maniera eccessiva una favola che ha anche la sua cattiveria. Così Edhel si lascia contaminare dai temi della mitologia elfica, dai riferimenti con il popolare Il signore degli anelli, riuscendo con grande inventiva creativa a sopperire a tutte quelle mancanze produttive che fanno in modo che un universo del genere possa solo essere allusivo e non manifestarsi chiaramente in tutte le sue componenti. Ci volevano forse più effetti speciali per scatenare la fantasia ma così la pellicola trova un suo sapore. Tutto artigianale e per questo speciale. 
 
Edhel, in uscita il 24 gennaio, è distribuito da Vinians.
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