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Jesus Rolls - Quintana è tornato, La recensione dello spin-off de Il grande Lebowski

Turturro riporta sullo schermo il suo iconico giocatore di bowling. Ma non fa strike

John Turturro

18.10.2019 - Autore: Gian Luca Pisacane
Non se escherza con Jesus”, da questa battuta de Il grande Lebowski nasce il mito di Quintana, almeno al cinema. John Turturro aveva già portato una sua versione sul palcoscenico, che poi ha fatto innamorare i fratelli Coen. Scarpe lucide, vestiti viola, lecca la palla da bowling in modo lascivo prima di fare strike. Fascino latino, spirito che raccoglie diverse culture. Personaggio che cerca di non affogare nel suo essere ai margini del mondo, macchietta nell’universo del Drugo e dei suoi compari.

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Riappare sullo schermo più di vent’anni dopo, nello spin-off diretto dallo stesso Turturro Jesus Rolls – Quintana è tornato. Ma più che un richiamo a Il grande Lebowski, sembra un remake senza nerbo de I santissimi (con Gérard Depardieu e Patrick Dewaere) di Bertrand Blier. Quintana esce di prigione, e inizia a far follie con il suo amico di sempre, interpretato da Bobby Cannavale (lo vedremo a breve in The Irishman). La loro avventura si trasforma in un delirio machista, quasi pecoreccio.

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Le donne vengono descritte come prede facili, alla costante ricerca del piacere. Nel film, Audrey Tautou ha avuto più di trecento uomini, e supplica i due maschi alfa di guarirla dal suo essere frigida. Susan Sarandon utilizza il suo corpo come merce di scambio, e anche lei chiede al duo Turturro/Cannavale di “istruirla” in materia. I sostenitori del #metoo di sicuro storceranno il naso. Turturro prova a spingersi oltre il limite, ma non ha il coraggio di essere completamento scorretto.

In fondo Quintana è un criminale dal cuore d’oro: ruba le macchine, ma non spara mai un colpo con la sua pistola. E sta lontano dagli assassini. La versione descritta ne Il grande Lebowski viene edulcorata. Là John Goodman spiegava al Drugo che Quintana era stato in prigione sei mesi per “esibizionismo” con una bambina di otto anni. Qui la piccola diventa un maschietto, e l’episodio si svolge quasi per caso in un bagno pubblico. Il bowling, elemento centrale per i Coen, qui quasi sparisce. Quintana è un fuoriclasse, ma solo in una sequenza lo si vede giocare, per poi mettersi a flirtare con le ragazze di turno. Quindi che cosa resta di Quintana? Molto poco, anche l’accento è meno marcato.

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Jesus Rolls – Quintana è tornato sembra il pretesto per raccontare qualcosa di diverso, a volte più vicino al cinema francese che a quello americano. Non a caso lo sguardo è più a un Blier diluito che ai fratelli Coen. E la vena romantica, che si cerca di sviluppare verso il finale, poco si amalgama con la serie di sketch (anche demeziali) precedenti. Poco coesi, e solo a volte divertenti, sprecano il talento di interpreti come Jon Hamm, a cui viene dedicato appena un piccolo cameo.

Forse alcuni film di grande popolarità non dovrebbero essere serializzati. Prequel, sequel, spin-off, franchise… Il rischio è di rovinare il sentimento che si prova verso i propri beniamini. Quintana resta un giocatore di bowling sopra le righe, con il suo alone di mistero. Nella memoria è il folle che balla dopo lo strike, è l’immagine dello “straniero” che si confronta con la cultura degli Stati Uniti. Non ha bisogno di rivisitazioni.    

Jesus Rolls - Quintana è tornato! è attualmente nei cinema con Europictures.