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Intervista a Gwyneth Paltrow

Negli ultimi anni ha interpretato ruoli secondari in produzioni poco fortunate. Adesso l'ex protetta di Spielberg torna alla carica interpretando Pepper Potts, la musa che dona letteralmente il cuore a Tony Stark in Iron Man.

Gwyneth Paltrow

29.04.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Roma - La mamma più bella del mondo! Questa e Gwyneth Paltrow, moglie e madre di due bambini, arrivata nella capitale per la promozione del film “Iron Man”, in uscita sugli schermi di tutto il mondo dal 1°maggio. L’attrice ci stupisce immediatamente col suo italiano perfetto. Le chiediamo dunque come mai riesca perfettamente a parlarlo…
  “Devo ancora praticarlo per bene – risponde nella nostra lingua – Ho fatto alcune lezioni mentre anni fa giravo in Italia Il talento di Mr.Ripley. Un professore madrelingua mi seguiva giorno per giorno. Per me, poi è più facile dal momento che parlo anche lo spagnolo che è simile alla vostra lingua”.

Secondo Imdb, suo marito Chris Martin (il cantante dei Coldplay N.d.R.) le avrebbe passato una collezione di fumetti di Iron Man per aiutarla a prepararsi al ruolo. Cosa ci dice a riguardo?
Dico che voi ragazzi di internet siete incredibili! Non è vero, non ho mai visto un singolo fumetto nella mia casa. Mio fratello, lui sì che è un fanatico…

Iron Man è il primo film altamente tecnologico che le è capitato d’interpretare. Il primo dopo alcuni anni in cui si è dedicata alla famiglia. Come si è trovata sul set di questo blockbuster al fianco di un attore come Robert Downey Jr.?
Robert è un attore incredibile e di grande talento. Sono stata così fortunata a lavorare insieme a lui. È così pieno d’idee e cerca sempre di portare qualcosa di nuovo al personaggio. È stato così emozionante. Non mi sono mai sentita come se fossi intrappolata in una megaproduzione ad alto tasso di effetti speciali, perché l’interpretazione e l’atmosfera sul set è stata davvero intensa.

Non c’era niente che la spaventava di questo film?
Quello che mi spaventava era rompere la realtà quotidiana e portare la mia famiglia a Los Angeles. Non ero preoccupata per il lavoro. Mi sono sentita subito felice col regista Jon Favreau. Anche lui è padre e sa cosa vuol dire famiglia: mi ha incoraggiata a portare i miei bambini al lavoro

Nel 1999, a solì 27 anni lei vinse un Oscar per Shakespeare in Love. Vincere quel premio da giovane, l’ha resa più forte?
Mi ha dato tanta libertà. Tutti siamo cresciuti con questo mito dell’Oscar: per noi voleva dire successo alla grande e tanti, tanti soldi. Non è affatto vero. Quella statuetta non ti fa felice. Il vero risultato è stato quello di avere maggiore libertà. Quell’esperienza mi ha liberata dal mito del premio. La mia famiglia, quella che mi sono creata con mio marito: da quel momento ho scoperto davvero la vita e la felicità.

C’è un personaggio dei fumetti che le piacerebbe interpretare: un ruolo da supereroina?
No, mi piace soltanto Pepper. Non mi piacerebbe avere tute e volare sulla città. Voglio tacchi alti, block notes e tailleur. Spero di poter tornare ad interpretare il ruolo nei sequel a venire. Come vi dicevo, ho adorato lavorare su questo set.

Lei è un’icona fashion. Molti non fanno altro che parlare delle sue scarpe e dei vestiti che indossa. Qual è il suo rapporto con la moda?
Ho letto tutti quegli articoli riguardo le mie “favolose” scarpe..(Ride). Sembra che un tempo facevo la mamma, e d’un tratto eccomi tutta glamour. Amo la moda e penso che sia una forma d’arte fantastica. Mi sento come una bambina: di solito indosso i jeans, ma oggi eccomi a Roma con questo vestito elegante a calarmi nei panni della Gwyneth Paltrow Fashion. Con i miei bambini non posso mettermi i tacchi alti… ma oggi mi diverto!

Tornando al film, ci parli dell’aspetto politico abbastanza importante che avete sottolineato: la critica nei confronti dei fabbricanti di armi…
Jon voleva un film d’intrattenimento. Allo stesso tempo la pellicola ha un forte messaggio contro la guerra. I soldi fatti grazie alla violenza non sono una cosa accettabile. Poi arriva questa grandiosa trasformazione di Tony Stark. È proprio il mio personaggio che lo aiuta a cambiare letteralmente il suo cuore. Nella vita io vivo in Inghilterra, non per ragioni politiche. Soltanto perché ho un marito che lavora lì.

Ultima domanda, parliamo sempre di politica: Obama o Clinton?
Obama certamente!