
Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura, sono i cinque personaggi principali di un lavoro che riesce magnificamente a mostrare l'interazione tra le parti. La metafora del funzionamento di un organo vitale come il cervello è, infatti, un vero e proprio meccanismo di fascinazione per un film che semplifica, colora, diverte, emoziona e allo stesso tempo indaga, uno dei più grandi misteri della vita sulla terra.
E lo fa in pieno stile Pixar, ovvero muovendo i sottili fili della commedia, dell'ironia, delle trovate immaginifiche; senza tralasciare però l'importanza del messaggio filosofico finale, che è cifra stilistica di una maniera di fare film che non trascura mai la riflessione filo-esistenziale.
Eppure, siamo vicini al capolavoro. Per tema scelto, per capacità di resistituire al tema sia l'approccio scientifico, sia quello fantasioso, contemporaneamente alla trasmissione di un lascito in più per il pubblico. Ovvero l'idea che in una società del benessere, improntata verso la corsa alla gioia e alla felicità perpetua, sia stato compiuto una sorta di grande assassinio collettivo.

Si tratta della rimozione delle emozioni negative, necessarie invece alla formazione stessa di sentimenti positivi. E questo difficile obbiettivo, ovvero la semplificazione di un concetto alto senza che esso si snaturi, è l'ultimo traguardo riuscitissimo della casa di produzione americana.
Inside Out è distribuito in Italia da The Walt Disney Company.