Festiva di Cannes 2015
NOTIZIE

Inside Out da Palma d'oro, ma la Pixar non va in Concorso

Lo Studio d'animazione torna in gran forma dopo anni altalenanti. Sulla Croisette arrivano tutti le grandi menti della Pixar

Inside Out

18.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
C'è sempre una frase che John Lasseter dice ai suoi registi e animatori ogni volta che si mettono al lavoro su un progetto: "Fate qualcosa che voi vorreste vedere al cinema. Qualcosa che sareste orgogliosi di mostrare alle vostre famiglie". È questo il consiglio numero uno del chief creative officer della Pixar, tornato a Cannes sei anni dopo Up con un nuovo grande film: Inside Out, punto più alto della creatività dello Studio da molti anni a questa parte.

"Sono passati vent'anni da quando Toy Story è arrivato nei cinema - ricorda il pioniere Lasseter - Siamo stati coraggiosi, quello era il primo film d'animazione digitale, ma non abbiamo mai messo la tecnologia davanti a tutto il resto. Il focus principale è sempre stato storia e personaggi. Avevamo una sola occasione per riuscire e sono orgoglioso che Toy Story sia stato amato così tanto, al punto da aprire le porte quella tecnologia in tutto il mondo. Dopo quel film, sono arrivati altri 250 film animati con la stessa tecnica".


John Lasseter e Pete Docter (al centro) guidano la delegazione Pixar a Cannes.

E ci si emoziona quando Lasseter cita i suoi modelli principali: "Alla Pixar siamo sempre stati ispirati dalla rivoluzione cinematografica degli anni Settanta. Vedevo i film di Scorsese, Coppola e Spielberg, grandi opere in grado di intrattenere il grande pubblico, e continuavo a dirmi: 'so che posso riuscire a fare la stessa cosa nell'animazione'. Non ho mai abbandonato questo sogno".

Sulla Croisette la standing ovation alla fine della prima proiezione di Inside Out arriva carica di entusiasmo. Il regista Pete Docter - premio Oscar per Up - entra nella mente di una ragazzina mostrandone i sentimenti tramite il pannello che li “controlla”: "Volevamo creare qualcosa che tutti conosciamo ma che non abbiamo mai visto prima in un film - afferma Lasseter - Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca scientifica e psicologica per scoprire i meccanismi della mente". "L'idea mi è venuta guardando mia figlia di dodici anni - rivela Docter - In quel periodo era meno energica del solito, più la guardavo più mi chiedevo cosa le passasse per la testa. L'intenzione del film dunque è quella di proiettare qualcosa di molto personale. L'augurio è di avercela fatta ancora di più rispetto alle altre volte".



Al fianco dei realizzatori c'è anche la grande Amy Poehler, che ha interpretato il personaggio di Gioia - capo della sala controllo emotivo - scrivendo da sé dialoghi aggiuntivi prima che gli animatori iniziassero il loro lavoro: "Credo che il film sia l'esempio perfetto di come commedia e dramma siano tanto vicini. Un esempio di come la grande commedia possa scatenare grandi sentimenti". A proposito del suo personaggio, luminoso nello spirito e nel fisico, la Poehler continua: "Il viaggio di Gioia è quello che tutti facciamo: pensiamo di essere unici e poi scopriamo che all'interno di un team possiamo essere più forti".

La domanda che tutti i giornalisti si pongono appena finita la proiezione è il perché Inside Out, che è un grande film, non sia presentato in Concorso. Chi ha scelto di tenerlo fuori? E' stato il Festival? E' stata la Disney? Si è trattato di un accordo comune? John Lasseter risponde senza sbilanciarsi: "L'invito al Festival è il vero onore. Nel 2009 abbiamo aperto Cannes con Up, che è stato uno dei momenti più grandi della nostra carriera. Anche oggi mi sento così: essere qui è la cosa più speciale".

In uscita il 16 settembre, Inside Out è distribuito in Italia da The Walt Disney Company.

Film.it è come ogni anno in prima linea sulla Croisette, per portarvi news, interviste e recensioni dal Festival di Cannes. SEGUITE IL NOSTRO SPECIALE.