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Il ragazzo che diventerà re, la leggenda di Re Artù incontra I Goonies - Recensione

La storia di Excalibur aggiornata al contemporaneo, con un omaggio al cinema degli anni Ottanta

11.04.2019 - Autore: Gian Luca Pisacane
Forse solo Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda potranno salvare l’Inghilterra dalla Brexit, ormai sempre più vicina. Il Paese è “perso e senza leader”, come sottolinea la malvagia Morgana, e il mondo è dilaniato dalle guerre. Così la strega propone un cambio di establishment e un nuovo regno dominato da guerrieri con le armi infuocate. Non sarà la soluzione più ortodossa, ma almeno lo sceneggiatore e regista Joe Cornish prova a ironizzare sulla situazione politica d’oltremanica.



In Il ragazzo che diventerà re, mantiene la sua chiave ironica, e guarda (anche se con meno inventiva) al suo Attack The Block, un’invasione aliena alla John Carpenter, con un pizzico di John Landis e anche un po’ di Joe Dante. Si parlava di realtà ribaltate, di periferie, e anche di classismo. Qui trasforma una scuola in un campo di battaglia, combatte il bullismo, rivendica l’uguaglianza. Si ispira al cinema degli anni Ottanta, ai Goonies, a Matinee (per restare fedele a Joe Dante), e porta sullo schermo una nuova versione della leggenda di Excalibur.

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Morgana è intrappolata sottoterra da secoli, ma si prepara a tornare. Così la famosa spada cerca un nuovo paladino, e Merlino (metà teenager, metà gufo) deve aiutare il giovane prescelto. Ritmo spumeggiante, accompagnato da qualche brivido, con un richiamo anche a Il signore degli anelli. Gli alberi prendono vita e si trasformano in temibili nemici, cavalli e macchine si sfidano in selvaggi inseguimenti per le strade (come se fossimo ne I visitatori, ma in stile fantasy).

I protagonisti hanno appena dodici anni, non hanno ancora i tormenti alla John Hughes, ma capiscono che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Saranno loro a salvarci perché: “Noi siamo il passato, loro il futuro”, spiega Merlino. E il mito prende di nuovo vita. Ognuno costruisce la propria avventura, e la verità non interessa più a nessuno, soprattutto se appartiene ad altre epoche (echi lontani da L’uomo che uccise Liberty Valance).

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Cornish realizza un film cinefilo, dallo spirito edificante, adatto alle famiglie e al buon umore. Si conferma un regista amante dei personaggi “strambi” (vedi Merlino e la sua mimica) e di chi viene messo ai margini della società (il nuovo Artù, qui chiamato Alex, viene spesso picchiato dai compagni). Crea, aggiorna, distrugge, mettendo in scena la difficoltà di crescere.

Il codice cavalleresco è la chiave per diventare adulti: essere sinceri, rispettare gli altri, rendere gli avversari alleati. Qui a vincere sono i buoni sentimenti, le avventure alla Excalibur, l’entertainment nella sua forma più pura, che raggiunge la sua massima vetta nello scontro finale contro l’armata delle tenebre. Nota a margine: il protagonista è Louis Ashbourne Serkis, il figlio di Andy Serkis, ormai entrato nella storia per aver prestato il volto a Gollum.   

Il film uscirà nelle sale il 18 aprile distribuito dalla 20th Century Fox.