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I viaggi di Gulliver - La nostra recensione

Jack Black è la punta di diamante de "I fantastici viaggi di Gulliver", nuova versione tratta da Jonathan Swift in cui il protagonista fa il pieno di cultura pop

I fantastici viaggi di Gulliver - Jack Black

05.02.2011 - Autore: Valerio Salvi
Cliccate qui per leggere la nostra intervista a Jack Black e Emily Blunt

Chi se li ricorda i “Viaggi di Gulliver” degli anni Sessanta o peggio ancora dei Trenta? Nessuno direi. Ormai è una certezza che le nuove generazioni non possiedono un briciolo di memoria storica, né la voglia di riscoprire il passato. Figuriamoci poi un film del genere governato dagli effetti speciali, che “sa di vecchio” già dopo un decennio.
Quindi eccoci qui pronti ancora una volta a ricantare le gesta di Lemuel Gulliver, l’intrepido inglese… ooops, no. La nuova versione è nuova anche nel continente. Ora siamo in America e Gulliver è un fattorino di una casa editrice. L’unica cosa che gli è rimasta dal libro di Swift è il ridicolo nome: Lemuel appunto, oltre i nanetti, ovviamente.

Jack Black ne I fantastici viaggi di Gulliver

Jack Black, il Gulliver, è da sempre innamorato di una ragazza dei piani alti, Darcy (Amanda Peet), ma non riesce a trovare il coraggio per fare il primo passo. Quando il mondo inizia a crollargli addosso, compie il grande salto e prova a cambiare la sua vita, ma ovviamente le cose prendono la piega sbagliata. Lemuel si ritrova catapultato su un’isola sconosciuta popolata da lillipuziani (che poi sarebbero i piccolissimi abitanti di Lilliput da cui nel tempo si è coniato l’aggettivo, ma questa è un’ altra storia) fermi praticamente all’età industriale. Gulliver diventa così una personalità, non solo per le dimensioni, e si crogiola in questa improvvisa popolarità.
Non saranno tutte rose e fiori però, Darcy scopre le sue bugie, il generale Edward, che lo odia sin dal primo momento, ordisce complicate trame per screditarlo e riconquistare il favore reale, soprattutto della principessa, mentre le forze ostili del vicino regno si apprestano all’attacco.

Emily Blunt ne I fantastici viaggi di Gulliver

Il film sfrutta i primi due libri dell’opera di Swift, riadattandoli ad un gusto moderno e ad un target giovane. Jack Black è la punta di diamante di questa operazione, di restyling forte del suo carisma rockettaro e della sua forte carica comica ormai consolidata. Amanda Peet è la romantica controparte anche se la vera eroina femminile è Emily Blunt nella parte della principessa di Lilliput. La sorpresa migliore è, però, Chris O’Dowd, il perfido generale disposto a tutto per mantenere lo status quo e la mano dell’amata Principessa. Il suo “cattivo” è stereotipato come pochi altri e riesce a restituirci tutta una galleria di personaggi simili prima di lui (ci auguriamo volontariamente).

Jack Black ne I fantastici viaggi di Gulliver

La storia, seppur rivisitata, scorre senza cali di tensione. Soprattutto i racconti di Gulliver che farcisce la sua vita di aneddoti e cultura pop, indimenticabile il “sono io tuo padre!” di lucasiana memoria. Ma alla fine il vero protagonista è il film stesso. Il regista Rob Letterman si concentra infatti sulla grandeur del progetto, sull’enfatizzazione del piccolo contro il grande e viceversa. Il cuore della pellicola è tutto lì. Sarà perché Letterman è più o meno digiuno di direzione attoriale, provenendo dall’animazione, sarà perché alcuni dei protagonisti sembrano essere un po’ in “gita al mare”, sarà soprattutto perché il 3D è a dir poco scarso, ma questa è una malattia piuttosto diffusa, alla fine quello che resta è la gioia di un piccolo mondo popolato da formichine operose vestite come alla corte di Versailles e questo può valere la pena.

I fantastici viaggi di Gulliver” è distribuito nei cinema dalla 20th Century Fox.

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