
La Torre appare aver ben presente che tipo di estetica dare alla sua storia di miracoli, adolescenti scettiche e famiglie disastrate. A non reggere fin da subito arriva una sceneggiatura approssimativa, sconclusionata, che suggerisce ma non spiega cosa sta esattamente succedendo alla storia o alla vita interiore dei personaggi. In questo modo tute le suggestioni che il film poteva proporre si perdono nella confusione narrativa e nel blando sviluppo della storia. Nel marasma generale anche i toni, una volta leggeri a poi improvvisamente melodrammatici, non sono equilibrati con la dovuta misura. Gli attori, incastrati in personaggi delineati a fatica, non esprimono certo il meglio delle loro doti: soprattutto la sempre efficace Donatella Finocchiaro si perde in una figura di madre sguaiata e cialtrona che non esce mai dallo stereotipo.

Il tentativo di rendere “I baci mai dati” un film originale ed estroverso da parte della sua regista fallisce purtroppo a causa soprattutto di una sceneggiatura incapace di costruire una storia ben ritmata e drammaturgicamente efficace. La Torre costruisce in questo modo un prodotto che soltanto in pochissimi momenti riesce a stimolare lo spettatore, regalandogli invece una storia incoerente che spesso cade nella retorica. Ci aspettiamo dalla cineasta milanese un tipo di cinema maggiormente ficcante e preciso , come ad esempio era stato il suo precedente, bello “Angela”.
"I baci mai dati" è distribuito nelle sale da Videa-CDE
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