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Hobbs and Shaw, la recensione del primo spin-off di Fast and Furious

Dopo l'incontro nel settimo capitolo, Dwayne Johnson e Jason Statham si sfidano in una girandola di gag e azione forsennata. Prendere o lasciare

The Rock

09.08.2019 - Autore: Gian Luca Pisacane
Tango & Cash, trent’anni dopo, e con le dovute distinzioni. Nel 1989 erano Sylvester Stallone e Kurt Russel a fare i maschi alfa, i poliziotti ipertrofici, i galli nel pollaio. Il primo si misurava con la destrutturazione del proprio mito (“Chi ti credi di essere, Rambo?”), il secondo sembrava ancora aggirarsi per le strade di Grosso guaio a Chinatown. Oggi sono Dwayne “The Rock” Johnson e Jason Statham a ruggire.

The Rock è la risposta tutto muscoli all’elezione del presidente Trump (mai invasore, e con uno spiccato senso dell’umorismo). È una montagna umana figlia della generazione di Schwarzenegger e del “Ti spiezzo in due”, e in Skyscraper si è divertito a giocare anche con La signora di Shanghai e L’inferno di cristallo. Invece Statham è il duro che viene dall’Inghilterra, lo sportivo esperto di arti marziali, che ormai al cinema sfida anche squali preistorici (Shark – Il primo squalo). I due si incontrano in Fast & Furious 7 (quello dell’addio a Paul Walker, per intenderci), e la dinamica è pirotecnica.



Così arriva il primo spin-off della saga, con la strana coppia che semina distruzione in giro per il mondo. Il titolo: Fast & Furious – Hobbs & Shaw. Il gigantesco samoano e l’inglese sempre elegante devono salvarci da un pericoloso virus, prima che cancelli l’umanità. Questa volta niente corse illegali di macchine, si punta direttamente all’incredibile. The Rock va a “pesca” di elicotteri, cita Nietzsche a memoria, e si trova addirittura invischiato in una love story molto sfumata. Anche lui sente il richiamo della spia bionda e affascinante.

Invece Statham fa il rullo compressore e devasta mezza Londra (e non solo). Il cuore “turistico” del franchise continua a battere forte, e forse la gita più succosa è proprio quella in Samoa. Ritorni alle origini, con la famiglia al primo posto. Una sorella da guarire, un fratello con cui riconciliarsi, una madre che è sempre pronta ad aggiungere un posto a tavola. In mancanza del gruppo originale capitanato da Vin Diesel, si fa un tuffo nel passato per sconfiggere le minacce del presente. Il cattivone è un cyborg interpretato da Idris Elba.

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Superomismo marcato, al limite tra il demenziale e l’apocalisse. I protagonisti si insultano senza requie, cercano di sovrastarsi. Mentre le esplosioni non si contano e un’intelligenza superiore manipola anche la stampa. A questo punto ai machi molto fast e molto furious non resta che volare nello spazio… E magari presto ci riusciranno anche.

Ma nel delirio generale non si dimenticano di rendere omaggio ai film che hanno ispirato questa grande avventura. Statham nel garage tiene una Mini Cooper, e ricorda: “L’ho usata per una rapina in Italia”. Un colpo all’italiana nel 1969, The Italian Job nel 2003. Nostalgia di un periodo in cui con una macchina piccola si poteva anche salire in cima al Palavela di Torino. Oggi The Rock utilizza grossi camion per far esplodere le basi militari, con Statham che va oltre ogni legge della fisica. Adrenalina pura, per 135 minuti a folle velocità e con il cervello spento. Prendere o lasciare. 

Il film uscirà nelle sale il 7 agosto distribuito da Universal Pictures.