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Fargo, stagione 2: la recensione del primo episodio

Torna l'eccezionale serie prodotta dai Coen, con un primo episodio che promette più umorismo e trovate surreali, ma mantiene la stessa qualità cinematografica

Fargo

14.10.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
La prima stagione di Fargo fu una delle grandi sorprese dell'anno scorso. Un progetto che rischiava di essere derivativo si dimostrò invece capace di trovare una propria voce, che lo distanziava nettamente dal film omonimo dei fratelli Coen (produttori esecutivi), percorrendo una strada più cupa e spesso priva dell'umorismo trademark dei fratelli registi. Ma il creatore Noah Hawley ha scelto ancora una volta di stupirci con la seconda stagione.



Sapevamo già che sarebbe stata ambientata nel 1979 e avrebbe visto un giovane Lou Solverson (Patrick Wilson), padre della protagonista della prima stagione, indagare su una lotta tra famiglie mafiose che avrebbe coinvolto la pacifica cittadina di Luverne, Minnesota. Ma non ci aspettavamo di ridere così tanto nella prima ora della stagione. Il primo episodio si apre infatti con un prologo in bianco e nero, preceduto dal vecchio logo MGM: siamo sul set di un film con Ronald Reagan, Massacre at Sioux Falls (inventato per l'occasione). In una pausa delle riprese assistiamo a un dialogo tra il regista e una comparsa indiana, che aspettano Reagan, impegnato al trucco. Uno sketch esilarante con echi di Hollywood Party che probabilmente acquisterà senso solo quando verrà introdotto il Reagan aspirante presidente interpretato da Bruce Campbell.

Da lì, poi, entriamo nel vivo. Incontriamo la famiglia Gerhardt, che da anni controlla i traffici illegali nella vicina Fargo. Seguiamo il più giovane tra i fratelli Gerhardt (Kieran Culkin) commettere un orrendo delitto e soffrirne le conseguenze. E poi incontriamo il vice-sceriffo Lou, lo sceriffo Hank Larsson (Ted Danson), la moglie malata di Lou, e figlia dello sceriffo, Betsy (Cristin Milioti) e infine Ed e Peggy Blomquist (Jesse Plemons e Kirsten Dunst), una coppia che finisce coinvolta suo malgrado negli eventi. I personaggi vengono descritti perfettamente con pochi tocchi, tra insicurezze, problemi famigliari e vita ordinaria. Hawley è davvero bravo nel creare sempre personaggi umani a 360 gradi, e allo stesso tempo carismatici.



In mezzo a tutto questo prosegue quella corrente di humour che rende il tutto molto più ironico della prima stagione. E non mancano trovate bizzarre e surreali, persino un avvistamento UFO che, chissà, potrebbe avere qualche ripercussione più avanti o essere solamente una follia visiva isolata. Insomma, Fargo si mantiene su altissimi livelli e promette di eguagliare la prima stagione, un risultato che sarebbe davvero strabiliante, visto che la prima stagione è un capolavoro.

La seconda stagione di Fargo, composta da dieci episodi, andrà in onda su Sky Atlantic quest'inverno.

Per saperne di più:
Dieci cose da sapere sulla seconda stagione di Fargo