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Epopea Messina, il tabacco made in Italy sfida le multinazionali 

SmoKings, storia dei fratelli che pungevano i big del fumo arrestati pochi giorni fa con l'accusa di contrabbando

Smokings

Smokings

30.11.2014 - Autore: Alessia Laudati
Seduti, con i grembiulini puliti e a lezione di spaghetti western, ci insegnano che quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, quello con la pistola è un uomo morto. Così enunciata, l’eredità del western all’italiana, è un bignami di disuguaglianza che perlomeno al cinema ha fatto germogliare la figura del cowboy mosso solamente dall'interesse personale. 
 
Se la contea senza sceriffo è invece quella del libero mercato, tanto annunciato ma di fatto governato dalle inferriate di interessi corporativi opachi, può nascere una riflessione lucida che denuncia l'assenza di un corretto arbitraggio da parte dello Stato. Oggi a cogliere la crudeltà di un potere che da Tor Sapienza alla periferia torinese sembra aver perso ogni capacità di ordine e tutela, è un documentario presentato in anteprima nazionale al Festival dei Popoli e ambientato nel Far West della politica industriale tricolore. Gli elementi ci sono tutti. Un duo di protagonisti spregiudicati, dall’attitudine malinconica, Gianpaolo e Carlo Messina e un business aggressivo con sede a Settimo Torinese. 
 
Yesmoke è l’azienda italiana che dal 1998 combatte il predominio dei sette padroni del tabacco a colpi di prezzi al ribasso e guerra dichiarata alle logiche delle lobby. Sembra di leggere un’accattivante punchline tipica di quei documentari sociali che hanno fatto la fortuna di registi come Michael Moore, ma siamo in Italia e la realtà reclama il parossismo del cinema di genere per essere raccontata con puntualità. 
 
L’idea di Michele Fornasero è quella di mescolare il tono grottesco e iper-lucido tipico del gangster movie, agli elementi puramente osservativi del documentario classico. E il perché del passaggio è presto spiegato. Chi vuole raccontare una storia come questa si trova di fronte alla realtà di un settore, quello industriale, dove l’atmosfera è da terra di nessuno e il gioco si fa duro, anzi durissimo. 
 
E tra un’azienda dalla politica aziendale spregiudicata, che tuttavia non ha ancora compiuto nessun reato dimostrato e un Monopolio di Stato attento solamente al proprio interesse, è facile farsi un’idea di chi tra i due sia il gringo con il fucile. 
 
 
 
 
 
 
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