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La terribile verità di Michael Moore

Anche in Italia la "terribile verità" di Michael Moore: un singolare viaggio tra i paradossi e le contraddizioni della nostra epoca. Noncurante della censura del perbenismo americano, Moore racconta con il suo inconfondibile umorismo. Verità vera e commedia per narrare senza mezzi termini.

the awful truth

19.05.2009 - Autore: Maria Elena Capuano
In esclusiva è arrivata su Jimmy (Sky), assolutamente inedita in Italia, The Awful Truth di Michael Moore. Ogni giovedi alle 21.00 con due episodi.   La serie nasce nel ’99 e da allora il suo ideatore si è fatto paladino della “terribile verità” contro l’ipocrisia e la corruzione della vita americana.   La sua lotta è cominciata dieci anni prima con Roger and Me ed è con continuata con Bowling a Colombine (Oscar come miglior documentario), provocatorio “reportage” uscito nel 2002.   In 24 episodi, in lingua originale e sottotitoli in italiano, Moore spara a raffica su tutto e tutti schierandosi dalla parte di quelli che la società classista e razzista dell’America di oggi esclude ed emargina.   Eccolo allora, contro le compagnie assicurative che lasciano morire di cancro i propri clienti a causa di cavilli burocratici. Se la prende con le multinazionali del tabacco contro la pubblicità ingannevole fatta sulle sigarette, o ancora urla contro lo sfruttamento dei lavoratori della Disney nel Terzo Mondo per la produzione sottocosto di gadgets.   Ma il suo bersaglio preferito è George W. Bush e la guerra in Iraq.   Reduce dell’esperienza dei videoclip girati per i R.E.M. e i Rage Against The Machine, Moore presenta i suoi servizi dal finto studio televisivo della PDRTV, la Repubblica Popolare della Televisione Democratica.   Oppure si tuffa in uno sfrenato tour per le strade della città per andare a “caccia di streghe”. Eccolo alla guida di un folle taxi per le via di NY mentre invita solo clienti afro-americani, o quando con una Gay Band va in giro su una rosa “Sodomobile” per gridare giustizia in faccia a chi si schiera contro l’omossessualità.   Altro suo bersaglio, i ricconi. Che contrappone ai poveri in un quiz: “Batti i ricchi”. I due avversari, un povero e un ricco, vengono messi a confronto su argomenti come i prezzi dei prodotti alimentari o i salari degli operai. Inutile dire chi vincerà.   Al suo attivo anche due libri Stupid White Men e Dude, Where’s My Country?, diventati best-seller.   Un successo dovuto all’ energia con cui difende la verità. Molti vorrebbero la sua testa. Ma molti altri lo amano. Con gli incassi dei libri, delle sale e dell’home video, Michael Moore finanzierà il Center For Alternative Media che sorreggerà gruppi di azione sociale e di controinformazione per ciò che riguarda la giusta informazione sui temi politici, sociali ed economici.   La sua lingua infuocata continua la crociata in nome di quegli americani che credono in un’America pacifica e pacifista. Invita a far sentire le proprie voci perché, “nonostante ciò che sono riusciti a farle, resta ancora la nostra nazione”, come si legge sul suo sito ufficiale. Per chi ama la verità a tutti i costi.
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