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Compromessi sposi - Zoppica la satira di Abatantuono e Salemme sull'Italia di oggi (Recensione)

Conflitti generazionali, vissuto e contrapposizioni del nostro quotidiano si alternano con esiti diseguali nella nuova commedia di Francesco Miccichè

22.01.2019 - Autore: Mattia Pasquini
Cita Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi il regista di Compromessi sposi, Francesco Miccichè, al suo terzo film dopo Loro chi? e Ricchi di fantasia (e tanta, tanta televisione e docufilm). Ma la sua commedia 'familiare' è inevitabilmente altra cosa. Un film che sembra sfruttare approssimativamente degli indubbi punti di forza - come le location splendide della costa di Formia e Gaeta o alcuni interpreti - finendo per cadere vittima degli stessi stereotipi e macchiette utilizzati per raccontarsi.



Se Mattioli nel 1960 si era concentrato su conflitti di classe e congiuntura economica, qui il confronto è tra le diverse morali che attraversano oggi il Paese, a livello politico e personale. E così l'apparentemente integralista sindaco grillino meridionale (Vincenzo Salemme), separato da una moglie fin troppo verace, si contrappone al forzitaliota industriale nordico (Diego Abatantuono), più buono di quel che dovrebbe o sembrerebbe, accompagnato dalla figlia spietata dalla vita segreta (Valeria Bilello). Al centro della contesa, i due 'giovani d'oggi': Ilenia e Riccardo, Grace Ambrose e il Lorenzo Zurzolo che tutti avrete visto su Netflix in Baby.

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Gli ingredienti per una commedia corale ci sono tutti, insomma, come anche alcune delle classiche debolezze di questo tipo di prodotto. Spesso eccessivamente concentrato sulle dinamiche tra le diverse coppie comiche messe in scena, e sull'obiettivo finale, da abbandonare lo spettatore e lo sviluppo a sé stessi in molti frangenti. Si rimane in superficie, costantemente: nell'introduzione di temi 'caldi' (dall'abusivismo al matrimonio gay, ma qualcuno ci ha visto persino la "liberalizzazione delle droghe leggere") e soprattutto nel racconto delle difficoltà delle due famiglie, come nel loro campanilismo, ridotto a macchietta fino a diventare fastidioso nella caratterizzazione sguaiata della parte laziale della famiglia.



Un peccato, perché la comicità di Salemme riesce sempre a restare garbata e gradevole e perché le figure femminili della componente nordica (Bilello e Celentano) offrono un contorno che rischia di venir messo in ombra da elementi meno riusciti. Analogamente i due giovani interpreti, oculatamente scelti, ma sfruttati più come innesco di un'approssimativa autocritica da parte dei due capifamiglia e come spunto di una - finalmente consapevole - rivincita finale.

Compromessi sposi, in sala dal 24 gennaio, è distribuito da Vision Distribution.