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Baywatch: Dwyne Johnson e Zac Efron, bagnini contro tutti - La recensione

Dalla serie tv cult di fine millennio, il film sugli eroi dal costume rosso diverte ma sembra aver bisogno di essere salvato…

01.06.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
La meravigliosa vastità dell'oceano, la luce magica dell'alba, un kite surf vola sulle onde, e sulla spiaggia deserta si stagliano la scritta 'Rescue' e la ormai mitica torretta dei bagnini locali. Non una battuta, e appare The Rock, in servizio, addestrato a prevedere il pericolo e rapido nell'esecuzione del primo eroico salvataggio che ce lo mostra in tutta la sua iconica plasticità mentre un colossale "Baywatch" appare a sovrastare l'orizzonte. Ed è difficile trattenersi dall'applaudire, soprattutto per i tanti nostalgici della serie tv degli anni '90 cui questa trasposizione cinematografica - diretta da Seth Gordon - si rivolge.



Stavolta è Dwayne Johnson il Mitch Buchanan idolo della spiaggia, e la scelta è indicativa. Come dimostra il continuo giocare con la leggenda, tanto nella mitizzazione dei suoi fan (e nella geniale trovata delle action figures utilizzate da termometro emotivo) quanto nell'interfacciarsi con il vero David Hasselhoff, protagonista di qualcosa di più del cameo annunciato. Un taglio autoironico e autocelebrativo indispensabile per un progetto come questo, che punta a recuperare i punti di forza del prodotto televisivo e a tradurli per il pubblico moderno utilizzando le pedine del quasi trentenne Zac Efron, della modella Alexandra Daddario e dei - per ora - meno noti Kelly Rohrbach (in Café Society, non accreditata) e Jon Bass (nonostante le varie piccole apparizioni, anche televisive).

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E finché a essere sfruttate sono le dinamiche comedy e l'ipertrofia esibita e variamente declinata, il film tira. Il punto debole di una azione trascinata per due ore sta purtroppo nel tentativo di compensare e compendiare questo DNA californiano (anche se il film è in realtà girato il Florida) con una trama poliziesca che fa acqua da tutte le parti. Inverosimile e approssimativa, coerentemente con lo spirito 'da spiaggia' del resto della vicenda, questa si rivela un 'casotto' proprio nel suo forzare i limiti di una durata più accettabile (leggi: breve) e nell'aggiungere medaglie sul petto glabro degli eroi in costumino rosso, investigatori improvvisati.



Difficilmente questo squilibrio sarà un problema per i tanti attratti dal titolo più che dalla sua sostanza, anelanti un'ennesima prosecuzione della serie originale - dopo il Baywatch: Matrimonio alle Hawaii cui dobbiamo l'ulteriore clamoroso (e totalmente muto!) cameo del film - e probabilmente felici di potersi riempire gli occhi. In fondo anche i vecchi bagnini non erano molto più che superficiali e patinati; sebbene a loro non si chiedesse - anche - altro… Come nel caso di questo Baywatch, noioso quando cerca di apparire diverso, esplosivamente demenziale quando mostra di saper ridere di sé.


Baywatch, in sala dal 1 giugno 2017, è distribuito da Universal Pictures.