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American Assassin - La recensione del film sull'Action Hero di Corviale

Dalla Virginia alle periferie dell'Urbe si svolge il percorso del vendicativo Mitch Ripp… Continuerà?

23.11.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Sostanzialmente tramontato Jason Bourne e costretto a continue rinascite il Jack Ryan di Tom Clancy (l'ultima, televisiva, nella serie di Amazon) era fisiologico che si sentisse la necessità di un nuovo Agente Speciale con cui tentare di iniziare un franchise cinematografico… Sono letterarie, infatti, le radici dell'American Assassin di Michael Cuesta (La regola del gioco), un film nel quale l'azione domina, tanto da mettere in secondo piano l'intreccio narrativo e le singole interpretazioni dei vari Dylan O'Brien, Michael Keaton e Taylor Kitsch.



Una storia presa direttamente dall'omonimo libro del 2010, undicesimo capitolo della saga, ma nel quale si pongono le basi (o si spiegano, retrospettivamente) dello sviluppo di Mitch Ripp, personaggio creato da Vince Flynn e portato avanti da Kyle Mills dopo la sua scomparsa nel 2013. Sedici libri che costituiscono una potenziale miniera d'oro per la CBS Films che ne detiene i diritti di sfruttamento, ma che rischia di scontrarsi con i risultati del boxoffice. Positivi, ma non eccezionali, visto che i 33 milioni di dollari investiti avrebbero dovuto produrre qualcosa di più dei 62 'worldwide', nelle previsioni della produzione.

Eppure le critiche si dividono, per un film considerato prevedibile o maldestro, ma che segue i canoni del genere, promettendo di soddisfare gli spettatori appassionati di questo tipo di film. Gli ingredienti ci sono tutti, dalla varietà geografica delle location (si va da Ibiza a Londra, da Varsavia a Istanbul, da Tripoli alla Roma più turistica come a quella delle periferie e del leggendario Corviale) alla lotta contro i nemici della civiltà o i conflitti - di vario tipo - interni alla squadra dei buoni.



Ci si diverte, e più che in alcuni ipertrofici capitoli dei suddetti franchise (costretti ad alzare la posta dalle necessità del mercato, a scapito della storia) il bilanciamento tra l'evoluzione dell'intrigo e dei personaggi convince. Certo, a tratti si ha l'impressione che sia vano attendersi una maggior caratterizzazione degli eroi e anti-eroi principali e che l'obbedienza a certe dinamiche 'classiche' o cliché possa avere respiro breve, ma prima che eventuali sequel ci facciano pentire delle nostre parole è legittimo sognare di aver assistito alla nascita di un nuovo piccolo e misconosciuto cult, come fu per titoli irrisi dalle recensioni alla loro uscita e poi successivamente esaltati (anche per la loro carica trash o pop).


American Assassin, in sala dal 23 novembre, è distribuito da 01 Distribution.