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After Earth – La nostra recensione

La Battaglia per la Terra di Mr. Smith e figli non sembra convincere nessuno, né risollevare le sorti di M.Night Shyamalan

 after earth recensione

06.06.2013 - Autore: Mattia Pasquini
Il gioco dei ‘nani sulle spalle dei giganti’ (come diceva Bernardo di Chartres), applicato alla fantascienza cinematografica, è spesso spontaneo, a tratti irresistibile, soprattutto ultimamente. Ma ci sono anche casi nei quali dispiace riconoscere altri nani alle radici di certe ispirazioni… Il risultato è scontato: difficile raggiungere alte vette.
Ci piacerebbe, per esempio, poter pensare al Dune di Frank Herbert e alla sua trasposizione filmica di David Lynch quando Will Smith – Primo Comandante degli United Ranger Corps – ripete a suo figlio, aspirante Ranger, che ‘la paura distrugge la mente’, e invece in questo film ‘da e per’ famiglie i riferimenti sembrano essere ben altri.
Fatto in casa, dalla produzione (Shyamalan-Smith) alla realizzazione (con tutta la famiglia Pinkett-Smith impegnata dietro e davanti allo schermo), l’ennesima trattazione di un conflitto generazionale non si giova della linfa di una ambientazione tanto diversa dal solito, né della sensibilità di un regista che aveva regalato ben altre prove di maieutica in film più o meno riusciti come Signs o Lady in the Water.
Proprio da M. Night Shyamalan ci si aspettava qualcosa di più dopo il comunque da rivalutare E venne il giorno e la delusione de L’ultimo dominatore dell’aria, e invece… D’altronde, non è storia nuova, quando Will Smith entra in un progetto, è un suo progetto. Soprattutto quando tutto nasce da un suo soggetto.
A lui quindi ci sentiamo di ascrivere la maggior responsabilità di questa versione sci-fi del classico weekend padre-figlio su un Pianeta Terra ostile, ma dominato dalla natura e liberato dal cancro umano, e le sue somiglianze ad alcune delle tematiche più tipiche dello scientologismo di Ron Hubbad: il confronto con le proprie emozioni e la razionalizzazione della paura, in primis (come detto), ma anche il percorso di crescita – simil videogame – che attraversa il giovane Jaden (cui auguriamo di fare di meglio in futuro), per altro accompagnato dall’Uditore Will
Che poi sia stato per la volontà di seguire le orme di John Travolta e del suo Battaglia per la terra o meno, ai posteri resterà la cronaca di un flop come non se ne vedono spesso. Sempre che il botteghino confermi le sue tendenze iniziali e il nostro giudizio.