After Earth - Dopo la fine del mondo

After Earth

Mille anni dopo che eventi catastrofici hanno costretto l'umanità ad abbandonare la Terra, Nova Prime è diventata la nuova casa del genere umano. Il leggendario generale Cypher Raige fa ritorno a casa dopo un lunghissimo turno di servizio, pronto ad assumere il ruolo di padre nei confronti del 13enne Kitai. Ma quando una tempesta di asteroidi danneggia la navicella di Cypher e Kitai, i due sono costretti a un atterraggio di emergenza sull’oramai inospitale e pericolosa Terra. Cypher nell’impatto rimane gravemente ferito e Kitai deve attraversare territori ostili nel tentativo di raggiungere il faro che, attivato, gli permetterà di richiamare i soccorsi. Se per tutta la vita Kitai ha sognato di diventare un eroe come suo padre, ora ha la sua occasione per esserlo.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
After Earth
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
DURATA
100 min.
USCITA CINEMA
06/06/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013
di Mattia Pasquini

Il gioco dei ‘nani sulle spalle dei giganti’ (come diceva Bernardo di Chartres), applicato alla fantascienza cinematografica, è spesso spontaneo, a tratti irresistibile, soprattutto ultimamente. Ma ci sono anche casi nei quali dispiace riconoscere altri nani alle radici di certe ispirazioni… Il risultato è scontato: difficile raggiungere alte vette.

Ci piacerebbe, per esempio, poter pensare al Dune di Frank Herbert e alla sua trasposizione filmica di David Lynch quando Will Smith – Primo Comandante degli United Ranger Corps – ripete a suo figlio, aspirante Ranger, che ‘la paura distrugge la mente’, e invece in questo film ‘da e per’ famiglie i riferimenti sembrano essere ben altri.

Fatto in casa, dalla produzione (Shyamalan-Smith) alla realizzazione (con tutta la famiglia Pinkett-Smith impegnata dietro e davanti allo schermo), l’ennesima trattazione di un conflitto generazionale non si giova della linfa di una ambientazione tanto diversa dal solito, né della sensibilità di un regista che aveva regalato ben altre prove di maieutica in film più o meno riusciti come Signs o Lady in the Water.

Proprio da M. Night Shyamalan ci si aspettava qualcosa di più dopo il comunque da rivalutare E venne il giorno e la delusione de L’ultimo dominatore dell’aria, e invece… D’altronde, non è storia nuova, quando Will Smith entra in un progetto, è un suo progetto. Soprattutto quando tutto nasce da un suo soggetto.
A lui quindi ci sentiamo di ascrivere la maggior responsabilità di questa versione sci-fi del classico weekend padre-figlio su un Pianeta Terra ostile, ma dominato dalla natura e liberato dal cancro umano, e le sue somiglianze ad alcune delle tematiche più tipiche dello scientologismo di Ron Hubbad: il confronto con le proprie emozioni e la razionalizzazione della paura, in primis (come detto), ma anche il percorso di crescita – simil videogame – che attraversa il giovane Jaden (cui auguriamo di fare di meglio in futuro), per altro accompagnato dall’Uditore Will.

Che poi sia stato per la volontà di seguire le orme di John Travolta e del suo Battaglia per la terra o meno, ai posteri resterà la cronaca di un flop come non se ne vedono spesso. Sempre che il botteghino confermi le sue tendenze iniziali e il nostro giudizio.