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A letto con Demi Moore, Proposta indecente compie 25 anni

Perverso e romantico. Il dramma sentimentale di Adrian Lyne, interpretato anche da Redford e Harrelson, usciva nei cinema nell'aprile del '93

06.04.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
Demi Moore in canottiera, sdraiata su un materasso pieno di biglietti da cinquanta e cento dollari. Un'immagine istantaneamente iconica. E provocatoria. Era il 1993 e la Moore aveva da poco compiuto trent'anni, arrivata all'apice della sua bellezza e pronta a lanciare ulteriormente la carriera puntando su scelte coraggiose e sfidando il suo pubblico. Un processo che l'avrebbe trasformata in una dea di Hollywood e che pochi anni dopo l'avrebbe anche fatta precipitare. 
 
Il 7 aprile di quell'anno l'attrice arrivava nei cinema USA con Proposta indecente. Tre anni prima era la fidanzatina con le lacrime agli occhi di Ghost, d'un tratto eccola pronta a rovesciare quell'immagine: non più ragazza innamorata e simbolo di sicurezza all'interno di un rapporto d'amore, no, questa nuova donna gli uomini li ipnotizzava con uno sguardo. E li stregava col sesso. 


Abbiamo rivisto il film di Adrian Lyne in occasione del suo quarto di secolo. Una pellicola anni Novanta diventata in maniera rocambolesca un classico di fine millennio. All'epoca incassò oltre 260 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando poi un successo di cassetta. Alla recessione americana dell'era di Bush padre, Hollywood rispondeva con l'erotismo della Moore, il fascino eterno di Robert Redford (all'epoca cinquantasettenne) e una domanda entrata per direttissima nella storia del cinema: in un momento economicamente disastroso vendereste mai il vostro corpo per una notte di sesso da un milione di dollari? La domanda si faceva più tesa: dietro la promessa di quella cifra lascereste mai che vostra moglie vada a letto con un milionario per un'unica notte? 

Paradossalmente il film è interessantissimo fino al momento in cui i protagonisti - la coppia formata dalla Moore e Woody Harrelson nel ruolo che ha lanciato la sua carriera al cinema - rispondono positivamente alla proposta del titolo. Li vediamo interrogarsi sulla questione scottante. Litigare, avere paura e poi essere sicuri di fare la cosa giusta. Sappiamo già che diranno di "sì" all'offerta del milionario Redford, un personaggio che in tutta la prima parte del film è avvolto da un'aura quasi demoniaca, quella di uomo in grado di corrompere chiunque con il suo unico potere: i soldi. "Tutto ha un prezzo" dice più volte nel film. E a ridosso del ventunesimo secolo con i suoi tempi di mercato bui, dimostra di avere ragione da vendere. 


D'un tratto le porte si chiudono, la Moore rimane dentro con il milionario, e il marito rimane fuori. Il film perde velocemente quota, smette di illuminare zone buie dell'animo umano e indietreggia, mirando sul sicuro verso il dramma sentimentale. Si trasforma da potenzialmente perverso a insopportabilmente romantico, arrivando senza fiato ai titoli di coda dopo aver preso in pieno tutti i cliché del genere. Perfino Redford torna a fare Redford. Anche lui si innamora della Moore, inizia a parlare un po' troppo rispetto alla figura di diavolo tentatore del primo atto. Ride, sfoderando il sorriso smagliante con cui ha costruito la sua carriera. E il suo personaggio diventa piatto. 

Alla fine Proposta indecente è un monumento al corpo di Demi Moore, seminuda davanti la macchina da presa o vestita con abiti da cinquemila dollari. Il suo è un viaggio dalla working class all'upper class e ritorno. E' lei il personaggio chiave, il più interessante di questa morality play. Una donna che sin dall'inizio ha tutto chiaro in mente: trasformare l'offerta perversa del milionario in un test per il marito. Farsi una vacanza nel lusso, prenderne il meglio e tornare alla vita normale con più grinta e forza di prima.


 
E' stato il primo dei quattro film con cui l'attrice ha sfidato il suo pubblico. Dopo sono arrivati Rivelazioni (in cui è una donna che abusa sessualmente di un uomo), La lettera scarlatta (un'adultera che non ha paura di esserlo) e Striptease (una mamma single che si guadagna da vivere facendo la spogliarellista). Arrivata all'apice di glorificazione del suo corpo ha poi deciso di martoriarlo in Soldato Jane. Quello della Moore è un  percorso perfetto fatto di pellicole mai dimenticate sebbene mai veramente memorabili. E' stata la sua presenza a non farcele dimenticare. Bisognerebbe tornare a studiare il lavoro dell'attrice, perché c'è ancora bisogno di donne così: uniche nel loro moo di sfidare Hollywood e allo stesso tempo di rendersi indispensabili per l'industria dell'entertainment.