
Dopo aver centrato l’obiettivo di realizzare cuna commedia sfruttando le coordinate dell’horror con “Benvenuti a Zombieland”, il regista Ruben Fleischer questa volta tenta di lavorare sull’action-movie. “30 Minutes or Less” si pone infatti come una versione fresca ed eterea dei classici con Bruce Willis e Mel Gibson degli anni ’80, esplicitamente citati nel film. Come per il precedente, protagonista di questo nuovo lungometraggio è un Jesse Eisenberg naturalmente simpatico, che si cala con la solita leggerezza in un ruolo perfetto per lui. Più che la sua performance però a spiccare è la comicità frizzante di Aziz Ansari, a cui è appunto dedicata la parte non facile di “spalla” che deve alleggerire il tono e far ridere il pubblico. Il compito riesce senza però ottenere risultati memorabili. Fleischer conferma l’idea che aveva già dato “Benvenuti a Zombieland”, e cioè di essere capace a gestire i toni comici ma di non riuscire a proporre un film veramente scatenato e irriverente. Soprattutto all’inizio, “30 Minutes or Less” evidenzia alcuni problemi di ritmo: il setting dei personaggi è eccessivamente prolungato in alcune scene di dialogo che si fanno ben presto verbose. Pian piano però l’azione prende il sopravvento sulla caratterizzazione, e allora il film parte in un crescendo abbastanza efficace, fino ad arrivare al pirotecnico finale che lo riscatta in peno dalla partenza in slow-motion.

Come film di intrattenimento, variazione giocosa sul “machismo” più propriamente appartenente a un genere come l’action, “30 Minutes or Less” centra il suo obiettivo senza strafare. Si tratta di cinema architettato con professionalità e un certo gusto per il divertimento scanzonato, ma non certo dell’opera di un talento comico capace di elevarsi al di sopra degli altri. Insomma, un film da vedere per trascorrere 80 minuti in relax e spensieratezza, e poi passare avanti. La forza realmente propositiva e corroborante del cinema comico americano risiede in altre opere.