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Suburra: dieci cose da sapere sulla prima serie italiana di Netflix

Intrighi politici, corruzione, malavita. La formula del romanzo di Bonini e De Cataldo, e del film di Stefano Sollima, torna nella prima stagione di Suburra – La serie. Ecco cosa sappiamo finora

Suburra - La serie

06.10.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
È finalmente disponibile su Netflix la prima stagione di Suburra – La serie, ispirata all'omonimo film di Stefano Sollima a sua volta tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. Si tratta della prima serie originale Netflix realizzata in lingua italiana e l'attesa intorno a essa, dopo gli exploit positivi di Romanzo criminale e Gomorra, è alta. In attesa di poterci dedicare al binge-watching più sfacciato possibile nelle prossime ore, abbiamo deciso di fare il punto su quello che sappiamo della serie, anche per creare un po' di contesto adeguato alla visione. Seguiteci...
 
Il trailer. Lo potete vedere qui di seguito, e già ci immerge nell'atmosfera della serie: criminalità da strada ma anche intrighi “di palazzo”, le alte sfere della politica e gli interessi della malavita si intrecciano in una storia violenta e plausibile. Ma dotata anche di umorismo tipicamente romano, in contrapposizione alla cupezza di Gomorra.

 
È un prequel. Suburra – La serie è ambientata diversi anni prima del film.
 
La trama. Netflix descrive la serie come “un crime thriller ambientato a Roma, che descrive come la Chiesa, lo Stato e la criminalità organizzata si scontrano, confondendo i limiti della legalità e dell’illecito nella loro feroce ricerca del potere”. Una serie “densa di azione, dramma e crimine, che racconta 20 giorni di disordini in 10 incredibili episodi”.
 
I protagonisti. Torna Alessandro Borghi nei panni di Numero 8, con un look diverso (perché la serie è, appunto, un prequel). Accanto a lui troviamo Spadino (Giacomo Ferrara) e Lele (Eduardo Valdarnini). Tre personaggi diversi per origine, ambizioni e passioni: il criminale romano, lo zingaro e lo spacciatore figlio di un poliziotto. Si odiano, ma decideranno di allearsi per l'interesse di tutti: è questa la dinamica chiave della serie e promette faville.

 
Il cast. Oltre ai tre protagonisti vedremo anche Claudia Gerini, nei panni di una donna con forti legami nelle alte sfere del Vaticano; Francesco Acquaroli in quelli del faccendiere e boss malavitoso Samurai; e Filippo Nigro nel ruolo di Amedeo Cinaglia, politico idealista che si ritrova a fare gli interessi di Samurai.
 
I primi due episodi sono diretti da Michele Placido. Una sorta di “scambio di favori”, potremmo dire: Stefano Sollima aveva diretto la serie tratta da Romanzo criminale, ora è Placido a dirigere una serie tratta da un film di Sollima.

 
I registi. Oltre a Placido, dietro la macchina da presa ci sono Andrea Molaioli (La ragazza del lago) e Giuseppe Capotondi (La doppia ora).
 
Chi torna e chi no. Se rivedremo Borghi nei panni di Numero 8, non avremo invece il piacere di rivedere Claudio Amendola nel ruolo di Samurai. Una parte che era tornata a evidenziare la sua bravura dopo anni. Qui nel ruolo ci sarà Francesco Acquaroli, che ha una presenza scenica e una voce molto simili a quelle di Amendola.

 
Niente Sollima. Stefano Sollima non è coinvolto in alcun modo nella realizzazione della serie. Non è segnalato nemmeno come produttore.
 
Dallo sceneggiatore di Lo chiamavano Jeeg Robot. Nicola Guaglianone, sceneggiatore dell'ottimo film di supereroi diretto da Gabriele Mainetti, ha scritto uno o più episodi della serie, anche se attualmente non sappiamo quali.
 
Suburra – La serie è attualmente disponibile in streaming su Netflix.