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Stasera in TV, 7 novembre: Johnny Stecchino, il Benigni dei record

Oltre ai successi e i progetti più recenti del Roberto nazionale vale la pena ricordare un personaggio che ha dato molto al lessico comune...

Johnny Stecchino

Johnny Stecchino

07.11.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Uno dei film più premiati e apprezzati (La vita è bella e Oscar vari a parte) di Roberto Benigni, il Johnny Stecchino del 1991 resta un'ottima prova dell'attore - e regista - fiorentino. Qui affiancato dalla moglie Nicoletta e da colleghi di assoluto valore come Paolo Bonacelli e Ivano Marescotti in un film che è stato capace di penetrare nel nostro quotidiano con immagini e battute.

Il film. Il buono e ingenuo Dante (Roberto Benigni) è uguale identico al mafioso Johnny Stecchino. Essendo il Boss ricercato e quindi in grosso pericolo, decide di far arrivare a Palermo Dante e, spacciandolo per sè, grazie anche alla complicità della sua compagna Maria (Nicoletta Braschi), di farlo ammazzare al posto suo. Dante che crede di essere in vacanza troverà l'amore di Maria e una cura per il diabete per il suo amico Lillo (Alessandro De Santis).



Dietro le quinte. A lungo il miglior incasso del nostro paese (con 42 miliardi di lire), il film fa registrare la simpatica coincidenza tra finzione e realtà relativa allo stato familiare dei due protagonisti e dei loro interpreti. Johnny Stecchino e Maria sono infatti marito e moglie, come Roberto Benigni e Nicoletta Braschi nella realtà. Più curioso, soprattutto per il pubblico italiano, sarà però probabilmente sapere dell'esistenza di una parodia del film. Prodotto nel 1992, infatti, abbiamo anche Pierino Stecchino di Claudio Fragasso (e interpretato da Alvaro Vitali), che però non venne mai distribuito.

Perché vederlo. Una classica commedia degli equivoci, tra doppelganger e scambi di persona dai riferimenti cinefili di ogni tipo (da Fracchia la belva umana al Totò di Animali pazzi, dai Fratelli Marx a Stanlio e Ollio) che conquistò il pubblico, come detto. E che anche la critica rivalutò dopo un primo momento, considerandolo 'a posteriori' uno dei migliori film di Benigni. Sintetico, ironico, critico e ritmato, a tratti brillante e spassoso, in ogni caso un Benigni particolarmente in vena che vale la pena ricordare.



La scena da antologia. Il gioco di prestigio con le banane della marionetta Benigni lascia sempre ammirati, più per la comicità fisica che per una particolare perizia. Ma sicuramente la frase più citata - che rende la scena in macchina con lo Zio/avvocato D'Agata (il compianto Paolo Bonacelli) indimenticabile - è sicuramente quella che identifica nel 'Traffico' il problema principale di Palermo: "la terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in particolare Palermo agli occhi del mondo. Eh... Lei ha già capito. È inutile che io glielo dica. Mi vergogno a dirlo. È il traffico! Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famiglia contro famiglia, troppe macchine!".

I Premi. Solo una nomination per il Miglior sonoro di Remo Ugolinelli ai David di Donatello, che però consegnarono a Roberto Benigni un David Speciale per il successo del film. Due Ciak d'Oro (Miglior attore protagonista e Miglior attore non protagonista, a Paolo Bonacelli) e ben Quattro nastri d'argento (protagonista, non protagonista, sceneggiatura e fotografia a Giuseppe Lanci) completano il 'tabellino' dei riconoscimenti.

Dove e quando. Alle 21.15 su Nove, canale 9 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.