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Stasera in TV 5 gennaio: La sposa cadavere di Tim Burton è ancora viva

Un grande ritorno, anche alla Stop Motion, di un grande regista per un film capace di innamorare e far sognare gli spettatori di ogni età.

05.01.2018 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Con negli occhi il Nightmare Before Christmas del 1993, tutti avevano esultato all'annuncio del ritorno di Tim Burton alla Stop Motion. Stavolta, da regista (che la 'sua prima volta' era stata diretta da Henry Selick). E il folletto di Burbank ripagò tanto affetto e tanta fiducia con il suo La sposa cadavere, ispirato a una fiaba della tradizione russa del secolo XIX e capace di miscelare passione, romanticismo, sogno e Aldilà con quel tocco macabro e divertente che conosciamo bene.

Il film. Victor e Victoria, tornando nella città natale per sposarsi, sono costretti a fermarsi per strada. Trovato a terra un bastone dalle sembianze di un dito, Victor vi infila l'anello e prova le sue promesse di matrimonio. Si trattava in realtà del dito di una giovane sposina assassinata, che torna come zombie e pretende di essere legalmente sposata con Victor..



Dietro le quinte. I più accaniti fan potranno godere della vista del gatto visto nello storico Vincent in una delle prime scene del film (La prima in assoluto, una panoramica che ce lo mostra sotto un banco del pesce), ma sarebbe impossibile anche per loro identificare tutti i quattordici pupazzi creati per rappresentare le espressioni di Victor e la Sposa e i tredici per Victoria. Alcuni dei protagonisti delle 55 settimane di riprese necessarie, insieme ai loro compagni, tutti di altezza compresa tra i 25 e i 28 cm e coperti da una pelli in silicone sopra uno scheletro di acciaio. E dire che lo stesso Johnny Depp si era detto sicuro che la Stop Motion fosse un'arte "morente"… Speriamo di no. In fondo anche la dimostrazione di poter realizzare un film montandolo interamente con il Final Cut Pro della Apple (come fatto per la prima volta in questo caso) aiuterà a contraddirlo!

Perché vederlo. Un universo dark e poetico che grazie alla tecnologia Stop Motion prende vita e diventa quasi tangibili. Grazie, ovviamente, all'arte e alla passione di un artista come Tim Burton, spesso distratto nella regia di film sentiti meno 'propri'. Non qui. Almeno non per quel che riguarda l'aspetto visivo e tecnico, davvero pregevole e di alto livello. E capace, quasi da solo, di fare di questo film un Instant Classic adorabile. Anche macabro, ovviamente… ma se c'è un responsabile dello sdoganamento dell'aggettivo e del suo recente appeal anche nei pubblici di altro tipo, e più romantici, questo è proprio il regista e produttore di Burbank. Anche - e soprattutto - senza ricorrere alla computer graphic!
 

La scena da antologia. "Ho un nano e non ho paura di usarlo!"… Il confronto di un disorientato e soprattutto confuso Victor con gli scheletrici avventori - pronti a lanciarsi in un "tragico racconto" al ritmo di una danza macabra jazz - è uno spettacolo che aspettavamo dalla prima che eravamo entrati nel bar di Mos Eisley in Guerre Stellari, ma soprattutto una necessaria premessa narrativa. Molte altre scene del film, pur meno colorate e 'a effetto', risultano però ugualmente di impatto… o toccanti. Ma vi lasciamo il piacere di godervele senza rovinarvi la sorpresa.

I premi. Notevole il Future Film Festival Digital Award assegnato a Mike Johnson e Tim Burton durante il Festival di Venezia, dove il film venne presentato, come anche i titoli di Miglior film d'animazione dell'anno ricevuti da National Board of Review Awards e Saturn Award. Per il resto, tante nomination, più o meno tecniche, tra le quali spiccano quelle dei Nastri d'Argento (per il miglior regista straniero) e degli Oscar (nella categoria animazione).

Dove e quando. Alle 23.50 su Italia 1, canale 6 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.