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Stasera in TV, 4 giugno: Mulholland Drive, il capolavoro del genio David Lynch

In questi giorni se ne parla per il ritorno del suo Twin Peaks, un altro cult cui questo film del 1999 si rivela intimamente legato.

04.06.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Per molti il capolavoro di David Lynch (che in questi giorni è tornato a deliziarci con il suo Twin Peaks), Mulholland Drive è stato persino decretato come 'Miglior Film del Secolo' dalla critica… e non solo per le sensualissime scene d'amore tra le due protagoniste, Naomi Watts e Laura Harring!

Il film. Rita resta coinvolta in un terribile incidente sulla Mulholland Drive, a Hollywood. Due uomini muoiono nell'impatto, lei scappa ma perde completamente la memoria. La trova un'aspirante attrice, Betty, che cerca di ricostruire il suo passato. Nel frattempo, altrove, gli incubi di un uomo diventano realtà...



Dietro le quinte. Non un caso che si parli oggi - e si torni a programmarlo - del film, visto che sin dall'inizio Lynch lo aveva pensato e scritto come uno spinoff di I segreti di Twin Peaks. Erano gli anni '90 e l'arco narrativo del personaggio di Betty doveva inizialmente riferirsi a quello di Audrey Horne di Twin Peaks, che avrebbe dovuto essere una figura centrale dell'ipotizzato spin-off. In compenso lo stesso progetto iniziale di Mulholland Drive aveva avuto qualche problema, a partire dal rifiuto dei funzionari della ABC dello script originario che ritennero Laura Harring e Naomi Watts troppo grandi per essere delle star televisive. Proprio quest'ultima, a causa di problemi con l'assicurazione sanitaria e con la casa dove viveva poco dopo l'inizio della lavorazione, rischiò di abbandonare il lavoro e Los Angeles, finendo per restare fino alla fine solo per l'intervento dell'amica Nicole Kidman. Un altro nome noto in qualche maniera collegato al film è quello - inatteso - di Jack Nicholson, detto "Mulholland Man" per il fatto di aver avuto un incidente nel 1994 molto simile - e che funse da ispirazione per quello inserito nella storia - allo sfogo d'ira di Justin Theroux/Adam Kesher, che si abbatte sul parabrezza e sull'auto dei produttori colpita ripetutamente con un bastone da golf.

Perché vederlo. Un film unico, una sorta di viaggio mentale - nel quale non si riesce a distinguere il sogno, dall’allucinazione e la realtà - che trascina lo spettatore in una discesa nelle proprie paure. Forse più un’esperienza, un transfer onirico con il quale non interessava nemmeno allo stesso regista mandare un messaggio univoco quanto piuttosto scollegare il suo pubblico dalla realtà per portarlo in una zona sospesa, forzandolo a dare una lettura personale di certe situazioni, personaggi e storie. Come ogni vera opera d’arte contemporanea, c’è un linguaggio e ci sono più messaggi, chiari o meno: Lynch lascia il fruitore libero di scegliere su cosa concentrarsi, di completare il mosaico da lui composto e di trovarvi ciò di cui avere bisogno, o paura, o di emozionarsi di fronte a quegli elementi che più lo arrivino a toccare nel profondo.



La scena da antologia. Facile citare la Love Scene tra Naomi Watts e Laura Harring, che già avevamo inserita nella relativa Top Ten e che potrete trovare facilmente in rete, o quella del provino canoro in cui Melissa George viene selezionata da Justin Theroux scatenando l'entusiasmo del regista. Ma come esimerci dall'offrirvi quella definita come una delle più spaventose della storia del cinema, in cui seguiamo la conversazione di Justin Theroux e Patrick Fischer seduti al diner (il Winkie's di Sunset Boulevard, in realtà il Caesar's Restaurant a Gardena in California) e musicata da Angelo Badalamenti…?

I premi. Quello per la Miglior Regia consegnato a David Lynch dalla giuria del Festival di Cannes è sicuramente il miglior riconoscimento di un film che, nonostante abbia vinto premi di ogni tipo in tutto il mondo (dai César ai Bafta) venne incredibilmente snobbato dagli Oscar che gli 'concessero' solo una nomination per la statuetta del miglior regista.

Dove e quando. Alle 23.36 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.