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Stasera in TV 28 luglio: Unfriended, e le pericolose amicizie virtuali

Mentre si avvicina il suo  sequel, l'horror del 2014 gioca con le paure e i rischi dell'epoca dei social network.

28.07.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Negli States si parla molto del suo sequel, Unfriended: Dark Web, che attendiamo di scoprire e che viene presentato come 'da brividi' e decisamente "effective", ma nel frattempo vale la pena recuperare l'Unfriended di Levan Gabriadze del 2014. Un horror inusuale, molto moderno nell'adattare modelli consueti alle patologie derivate dalla diffusione dei social network e la proliferazione di amicizie virtuali...

Il film. Durante una video chat notturna, sei amici del liceo ricevono un messaggio di Skype da una compagna di classe che si è uccisa esattamente un anno prima. Inizialmente pensano che si tratti di uno scherzo, ma poi si rendono conto che hanno a che fare con qualcosa che non fa parte di questo mondo, qualcosa che li vuole morti.



Dietro le quinte. Lo spunto del film viene dai casi di Audrie Pott e soprattutto Amanda Michelle Todd, di Port Coquitlam (Vancouver), suicidatasi il 10 ottobre 2012 dopo aver caricato su YouTube il video 'My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm' (La mia storia: lotta, bullismo, suicidio e autolesionismo) che raccontava la sua esperienza di vittima del bullismo. Gli interpreti vennero di fatto 'costretti' a improvvisare, cambiando continuamente lo script per poter registrare le loro reazioni più spontanee, e a recitare ciascuno in una diversa stanza (a parte Ken) dell'unica casa di Santa Clarita, California, utilizzata come location. Mentre i realizzatori scelsero di creare una falsa interfaccia simil-Skype per evitare problemi, sono reali e (all'epoca dell'uscita) rintracciabili i profili di Facebook e Skype mostrati sullo schermo.

[10 HORROR DEL 2015 DA RECUPERARE]

Perché vederlo. "Attenzione a quali amicizie cancellate da facebook, potrebbe essere una pessima scelta", questa la morale di un film che gioca con il nostro rapporto con la rete e che il regista sovietico (oggi georgiano) Levan Gabriadze realizza con mezzi - anche volutamente - limitati, proponendo una variazione quanto meno intelligente di un genere ormai abusato. Come fece The Blair Witch Project a suo tempo, anche Unfriended costruisce un intera narrazione in maniera inammissibile, ignorando criteri spaziali e regole, rendendoci partecipi (più che spettatori) di una unica drammatica videochat di gruppo lunga quanto il film. La parte migliore resta la sottotrama scolastica e social, con la denuncia del cyberbullismo e della tendenza diffusa su internet a nascondersi dietro uno schermo per vomitare le proprie critiche con violenza, vera e propria - quanto interessante e rara - rappresentazione dell'evoluzione di una realtà che tutti viviamo.



La scena da antologia. "Se ti disconnetti, muori" ci ammonisce la clip italiana che accompagnò il film, che offre una particolare coerenza in questo senso. Ma a parte i sorprendenti - e inquietanti, in questo contesto - 'gattini del web' o l'agghiacciante crescendo che culmina nel finale che non vi riveleremo, vale la pena segnalare la scena in cui vediamo scorrere i messaggi di Blaires, tra i quali campeggia il "It was me!" di 'Nelson Greaves', nella realtà sceneggiatore del film. Una delle sequenze più particolari, tra tutte, resta comunque quella del suicidio di Laura, che l'interprete Heather Sossaman raccontò di aver dovuto realizzare in almeno sette versioni differenti, finendo per veder montata la "più semplice" (e definendo quella per impiccagione "la più spaventosa").

I premi. Non molti, ma tutti provenienti da festival e appassionati del genere, i riconoscimenti raccolti da Levan Gabriadze, vincitore del Most Innovative Film Award e della Menzione Speciale del Fantasia Film Festival di Montréal. I Fright Meter Awards gratificarono invece il montaggio di Parker Laramie e Andrew Wesman.

Dove e quando. Alle 23.15 su Italia 2, canale 120 del digitale terrestre e 16 della piattaforma satellitare TivùSat.